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La catena di spine di Cassandra Clare- review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a “La catena di spine” di Cassandra Clare. Un grazie enorme a Silvia per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Cassandra Clare
pubblicato da Mondadori

Cordelia Carstairs ha perso tutto ciò che più contava per lei. Nel giro di poche settimane, infatti, ha visto morire il padre, fallire il piano di diventare la parabatai di Lucie e sgretolarsi il matrimonio con James. E, quel che è peggio, ora si ritrova legata a un antico demone, Lilith. Arrivata a Parigi con Matthew Fairchild, la ragazza spera che le attrazioni notturne della Ville Lumière le facciano dimenticare le sue miserie. Ma la realtà riesce a insinuarsi anche nelle sue giornate parigine quando la raggiungono notizie scioccanti da casa: a quanto pare Tatiana Blackthorn è fuggita dalla Città di Adamante e Londra è sotto scacco del Principe dell’Inferno, Belial.

Dilaniata da sentimenti confusi e contraddittori, Cordelia fa ritorno a Londra, dove di lì a poco un segreto degli Herondale verrà portato alla luce da un nemico inaspettato e l’intera famiglia accusata di una colpa gravissima. Niente potrà forse tornare come prima per Cordelia, anche perché il legame con i suoi vecchi amici sembra ormai deteriorato in modo irrimediabile. Il tempo intanto corre veloce e i piani di Belial stanno per investire come un’onda mortale la ragazza, Lucie, gli Allegri Compagni e tutti gli Shadowhunter. Rimasti a fronteggiare l’esercito di Belial in una Londra infestata dalle ombre, per riuscire a salvare la loro città e le loro famiglie, Cordelia e i suoi amici dovranno radunare tutto il coraggio che possiedono, ingoiare l’orgoglio e imparare nuovamente a fidarsi l’uno dell’altro. Perché se dovessero fallire, potrebbero perdere tutto, comprese le loro anime.

Sono sempre stata fan di Shadowhunters, sin dal primo libro e dopo il finale di La catena di ferro ero molto curiosa di sapere cosa sarebbe accaduto. Cordelia era scappata a Parigi con un Matthew innamorato di lei, dopo aver visto James e Grace abbracciarsi, Lucie era riuscita a riportare in vita Jesse e a stipulare un accordo con Malcom Fade ed erano scappati, lontano dal Conclave e dai genitori di lei. All’inizio del libro troviamo una Cordelia cui è capitato di tutto, un James che si trova dilaniato tra la sorella in probabile pericolo, la moglie e il migliore amico in fuga insieme, Thomas e Alastair che cercano di capire che fare l’uno con l’altro, Ariadne e Anna e la tensione tra di loro e le varie coppie in stato più o meno complicato. Aggiungiamoci il pericolo di Lilith, di cui Cordelia è oramai paladina e per questo non può usare un’arma a meno di invocarla, Belial che continua ad avere piani per Londra e a tormentare James, e la trama è pronta. Tra incursioni in regni demoniaci, morti riportati in vita, una Londra mortale, demoni, lutti improvvisi e via discorrendo, questo libro è il culmine della saga iniziata con La catena d’oro e sbroglia tutti i nodi finora presentatisi.

La catena di spine, insieme ai precedenti libri della trilogia, è un libro che si focalizza essenzialmente, se non in maniera assoluta, sui suoi personaggi e le coppie che si formano al suo interno. Le incomprensioni tra Cordelia, James e Matthew, tra Ariadne e Anna, Thomas e Alastair, tra mancanza di comunicazione, sotterfugi, bugie e complicazioni varie, come genitori omofobi, la situazione sentimentale e i pericoli dovuti a demoni si intrecciano abbastanza nettamente. L’autrice ha saputo presentare molteplici punti di vista, seguendo ogni personaggio nelle sue difficoltà, sentimenti e pensieri, accompagnando coppie che si dovevano formare e riappacificare e completare, altre che avevano del potenziale, ma che non è stato raggiunto e via discorrendo. Per i fan di coppie principali, questo è il libro per voi. Soffrirete quasi fino alla fine, ma dovreste essere soddisfatti. Per i fan di altre coppie…mi dispiace per voi.

All’interno di questo libro i personaggi compiono un percorso di crescita, chiarendosi (FINALMENTE), spiegando incomprensioni e malintesi, riappacificandosi e, dopo problemi durati tre libri, riescono ad ammettere i loro sentimenti una volta e per tutte in maniera chiara e inequivoca. A dirla proprio tutta tutta, solo Lucie e Jesse hanno avuto un percorso facile, in tema di sentimenti e confessioni. E lui era “morto”… Cordelia, Lucie, tutti gli Allegri Compagni si sostengono l’un l’altro, concepiscono piani su piani per salvare le persone che amano, per combattere Lilith e Belial, se stessi e ciò che li circonda, dimostrando un forte legame tra loro, sostenuto da affetto, lealtà e verità.

Dal punto di vista della trama, qui il libro cede, a mio parere. Come scritto in precedenza, questo, come i precedenti, è un libro che si focalizza quasi esclusivamente sulle coppie e i loro problemi e la trama, la lotta contro Belial, Lilith, morti che risorgono e demoni che invadono città, sono presenti quasi nella parte finale del libro, dando un finale affrettato e con spiegazioni, spesso, poco chiare e frettolose. Mescolando sentimentale e battaglie, scontri e momenti di tensione, la storia va avanti, ma non in maniera compatta. Ho trovato scene poco sensate, frettolose, morti, a mio dire, inutili, altre attese, ma risolte in poche righe, sconfitte quasi a casaccio. Non fraintendetemi, sono molto affezionata al mondo Shadowhunters, ma principalmente ai suoi personaggi. Adoro Lucie e Jesse e la dinamica che c’è tra loro, che si sostengono e amano, adoro il percorso compiuto da Alastair nell’ammettere gli abusi subiti e vissuti e il modo in cui accetta Thomas, e poi il resto dei suoi amici, nella sua vita, l’affetto per Cordelia. Così come ho molto amato il rapporto tra Anna e Ariadne e il rifugio trovato l’una nell’altra, il legame tra James e Matthew e gli altri Allegri Compagni, il percorso di redenzione di Grace e l’affetto che la lega al fratello Jesse. Dal punto di vista dei personaggi non ho nulla da dire. A parte una morte che non riuscirò mai a comprendere.

Per quanto riguarda la trama in sé, mi viene quasi da dire che è poco presente. C’è, ma non si vede. Presente, ma inserita a casaccio e non mescolata bene. C’erano dei fili e problematiche da sbrogliare e risolvere e sono state risolte, ma alla fine, non in modo coerente e spesso in maniera affrettata e in modo da avere un “vissero felici e contenti” senza troppi intoppi. Questa è la mia unica lamentela. In un libro di oltre 700 pagine, avrei voluto una trama un po’ più sviluppata, degli scontri più dettagliati, delle sconfitte più “vissute”. Sfortunatamente ciò non è avvenuto e per questo questo libro è, per me, da 4 stelline e non ha il punteggio massimo. 4 stelline per i personaggi.

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My Dear Henry: A Jekyll & Hyde Remix by Kalynn Bayron- HOV Book tour

Hello and welcome to my stop of My Dear Henry book tour! Thank you, Hear Our Voices, for this chance!

A teen boy tries to discover the reason behind his best friend’s disappearance—and the arrival of a mysterious and magnetic stranger—in misty Victorian London, in Kalynn Bayron’s My Dear Henry, a gothic YA remix of Dr. Jekyll & Mr. Hyde, sixth in the Remixed Classics series.

London, 1885. 
Gabriel Utterson, a 17-year-old law clerk, has returned to London for the first time since his life— and that of his dearest friend, Henry Jekyll—was derailed by a scandal that led to his and Henry’s expulsion from the London Medical School. Whispers about the true nature of Gabriel and Henry’s relationship have followed the boys for two years, and now Gabriel has a chance to start again.

But Gabriel doesn’t want to move on, not without Henry. His friend has become distant and cold since the disastrous events of the prior spring, and now his letters have stopped altogether. Desperate to discover what’s become of him, Gabriel takes to watching the Jekyll house.

In doing so, Gabriel meets Hyde, a a strangely familiar young man with white hair and a magnetic charisma. He claims to be friends with Henry, and Gabriel can’t help but begin to grow jealous at their apparent closeness, especially as Henry continues to act like Gabriel means nothing to him.

But the secret behind Henry’s apathy is only the first part of a deeper mystery that has begun to coalesce. Monsters of all kinds prowl within the London fog—and not all of them are out for blood…


Thank you so much, NetGalley, Macmillan Children's Publishing Group and Fiewel and Friend, for the chance to read this book in exchange of an honest review.

TW: attempted rape, sexual assault, homophobia, queerphobia and racism.

Gabriel Utterson is a 17 years old law clerk and he came back to London after a scandal that led his and his best friend, Henry Jekyll, expulsion from the London Medical School. Whispers around the nature of their relationships followed them, but now Gabriel has a chance to start over and to reconnect with his best friend and not only through the letters they exchanged. Only that now Henry seems to be completely different from the boy he knew. Distant, cold, cruel. While trying to understand what changed between them, he encounters a mysterious boy, with a fascinating charisma, who claims to know everything about them. Jealous and afraid, Gabriel starts to investigate, to understand why Henry is now so indifferent and apatic. But when someone gets murdered and the mysterious stranger is accused, everything changes.

Set in a misty Victorian London, My Dear Henry: A Jekull & Hyde Remix is part of the Remixed Classics series and written by the brilliant Kalynn Bayron. The story is told from Gabriel's POV, introducing the reader to his and Henry's lives at London Medical School, their growing relationship and how everything fell apart. Now set years after the scandal that ruined them, Gabriel is determined not to lose Henry again, or, at least, to understand what happening to him and why he's changed so much.
With care and sensitivity, My Dear Henry tackles on racism, queerphobia, sexual assault, attempted rape and power imbalance. Told by a queer Black young man, the story is a remix of Dr Jekyll and Mr Hyde, it's the story of two queer Black people struggling to survive, learn and thrive in a society that reject them, first for their skin color and then for their sexuality. In a Victorian London where Black people where kept at the margins, struggling with works and surviving, Gabriel and Henry fight to be more than society wants them to be. First by learning and studying, then by allowing themselves to be themselves and free.
Dealing also with parental abuse and expectations, this book is brilliantly written and intriguing and, even knowing the story of Dr Jekyll and Mr Hyde, it was really incredible seeing the spin in it and what Hyde represents.

I really loved reading this book. It's a quick read, very engaging and I couldn't stop until the end. Very beautiful and intriguing.





“I burned them, but not before I memorized every line, every loop and curl of your terrible handwriting. I can recite them by date. They are not lost, but they now exist only where I can access them.”

“If he was Hyde, then I would be Seek.”

“There was much to fear. I knew that better than anyone, but I made up my mind in that moment that I would not let it rule me.”

“You were whole, Henry. And I loved you with my entire heart. You were enough just as you were and we are enough as we are- right here, right now.”

We hadn’t disappeared simply because polite London wished us to be invisible. If I wasn’t rendered invisible for loving Henry, I’d be rendered invisible because of the colour of my skin. There was nothing polite about it. “We can exist” I said to him “And we do. We endure because we have no other choice.”

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The Luminaries by Susan Dennard

Hello!!!

Welcome to my stop for The Luminaries tour! Thank you so much, Black Crow, for having me!

The Luminaries by Susan Dennard will be out March 7th for Daphne Press, so run to preorder it!

Hello from the Tuesday clan!



Winnie Wednesday lives in Hemlock Falls, a town very unique. You can’t find it on the map, cellphones don’t work and the forest is filled with nightmares that can kill you.
Ever since she was old enough to understand, Winnie wanted to join the Luminaries, an ancient order that protects the city and its inhabitants from the forest’s horrors. Since her father was exposed as a witch and a traitor, Winnie and her family were shunned, avoided and insulted. Now, at her sixteen birthday she has the chance to take the Luminaries hunter trials and to prove to everyone and herself she’s a real hunter and Luminaries and to restore her family’s name. But in order to survive, she decides to ask the resident bad boy and her ex best friend Jay Friday for help and to train. Something more dangerous than the usual nightmares is threatening the town and they are determined to understand what and how to stop it.

The Luminaries is the first book in a new, captivating and original series, written by the bestselling author of the Witchland series. A fantasy about living nightmares, a stubborn and brave main character, secrets and lies. The Luminaries is thrilling, wonderfully written and able to capture the reader’s attention and to never let go, even after the book ended.

The story is truly magnificent, transporting the reader into a world of rules, traditions, old families with their own crests, abilities and mysteries. Fighting to restore her family’s name, Winnie is a marvellous main character, young, but determined, stubborn and smart, eager to protect her loved ones and herself, to discover new things, to solve mysteries even though few people seems to believe her.
Struggling with her family being shunned for years, Winnie is determined to change things and when they slowly do, she’s eager to protect them all.


The bonds between characters, the nightmares, the hunter trials, I loved everything. The setting is fascinating and eerie, dangerous and captivating and I can’t wait to know more about the town and the forests and its spirit.
I need answers!

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La notte dei coltelli di Ian C. Esslemont

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a La notte dei coltelli di Ian C. Esslemont. Un grazie a Valeria per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima, che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

La piccola isola di Malaz e la sua città hanno dato il nome al grande Impero, ma ormai sono poco più di uno squallido porto dimenticato. Stanotte, però, è diverso. Stanotte ci sarà l’apparizione di una Luna d’Ombra, un evento che si verifica una volta sola nell’arco di una generazione e che minaccia la gente di Malaz evocando creature demoniache e presenze oscure. Mentre le fazioni all’interno dell’Impero si preparano alla conquista del Trono imperiale, una creatura antica e potente attacca l’isola. A testimoniare questi eventi catastrofici ci sono Kiska, una giovane e talentuosa ragazza che desidera andarsene dalla città, e Temper, uno stanco veterano. Ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso in questo conflitto che determinerà non solo il destino della città di Malaz, ma di tutto l’Impero…
Attingendo dagli eventi descritti nel prologo del famoso fantasy di Steven Erikson, I giardini della LunaNotte dei coltelli è un importante capitolo nella storia dello straordinario mondo di Malaz.

Piccola premessa prima di iniziare la mia recensione. Quando ho deciso di recensire La notte dei coltelli di Ian C. Esslemont, sapevo che era parte di un universo creato antecedentemente da Steven Erikson. Infatti, la storia è ambientata sull’isola di Malaz, durante la notte della Luna d’Ombra. Detto ciò, sono stata rassicurata da più persone, esperte della saga principale, che non avrei avuto problemi, fatta eccezione per qualche riferimento, se avessi letto la saga completa. Penso, però, di aver fatto un errore a tal proposito, perché, mancandomi le basi e l’ambientazione stessa, ho avuto delle difficoltà ad approcciarmi a questo libro.

Ecco la mia opinione. Avevo deciso di recensire questo libro perché attirata dalla storia, che ho trovato intrigante e molto interessante. Una piccola isola, una notte che capita dopo generazioni dove i confini si assottigliano e dove diverse parti lottano per un trono? Cosa c’è di più interessante? Ero pronta a leggere il primo libro e farmi trascinare in questo universo.

La notte dei coltelli è un libro molto breve, si tratta di poco più di 250 pagine, ma che ho trovato estremamente denso e lungo. A parte i riferimenti, poco spiegati o solo accennati a guerre, persone e poteri, cose che si potevano in seguito capire ed altre no (come i Talenti, Canali e compagnia cantante), la storia si svolge in una sola notte, quella della Luna d’Ombra, una notte molto particolare all’interno della quale una serie di fazioni decidono di lottare per riconquistare il Trono. Una notte dove tra fantasmi, demoni, cadaveri animati che parlano, universi che collidono e dimensioni poco separate, tutto può accadere e accade. Protagonisti sono il veterano Temper, che sperava di essersi lasciato tutto alle spalle e che invece di ritrova trascinato in un altro complotto per il Trono e la giovane Kiska, che vuole allontanarsi dall’isola, vedere il mondo e far parte degli Artigli.

EPPURE. Lo stile, la caratterizzazione e il modo in cui tutto si svolge ha reso tutto molto denso, complesso da seguire e difficile da farsi piacere. Ci sono molte descrizioni, solitamente non ho problemi con quelle, ma ci sono volte in cui vengono descritte cose sulle quali si poteva sorvolare e poi frettolosamente alcune sulle quali c’era bisogno di soffermarsi. L’andamento della storia è oscillante. Lento in alcuni punti, corre in altri, ci sono azioni e avvenimenti che si confondono, lasciando me come lettrice indietro, senza riuscire a capire chi, come e cosa.

Dal punto di vista della caratterizzazione non ho trovato molto sviluppo nei personaggi principali e, anzi, ho trovato le loro azioni spesso contraddittorie. Kiska è giovane e talentuosa (di cosa, non si capisce), desidera farsi una vita al di là dell’isola, desidera, siamo onesti, impicciarsi in affari che non le competono e si ritrova a sfuggire a demoni, cadaveri, a dover consegnare messaggi e a ritrovarsi testimone (più o meno) di cose che avrebbe facilmente evitato di assistere, se avesse ascoltato. Da una parte fugge, dall’altra segue e resta…Insomma, un po’ contraddittoria, ma forse è dovuto alla sua età. Poco “giustificabile” è Temper, veterano stanco della guerra, che ormai vuole solo allontanarsi da fazioni di potere e che viene trascinato, e si fa anche trascinare, in lotte e complotti e prese di potere. E che, all’interno di poche pagine, passa dal voler andare a casa a combattere contro un gigante. Poco contraddittorio anche lui.

Inoltre ci sono scene delle quali non ho capito il senso e mi sento di dire che, almeno per la mia modesta opinione, per leggere tale libro è necessario avere una cultura della storia Malazan alle spalle. Avrei tanto voluto amare questo volume, ma l’ho trovato terribilmente lento, poco sviluppato, con avvenimenti poco comprensibili e numerosi riferimenti a cose che non ho compreso appieno o per niente.

Purtroppo le mie stelle sono due, principalmente perché, per una questione di cocciutaggine, sono curiosa ora di leggere la saga principale.

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Hell Bent. Portale per l’inferno di Leigh Bardugo

Salve a tutt* e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a “Hell Bent. Portale per l’inferno” di Leigh Bardugo. Un grazie enorme a Erika per aver organizzato l’evento e alla Mondadori per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Leigh Bardugo
pubblicato da Mondadori

Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un’anima dall’inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy “Alex” Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l’assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il “gentiluomo della Lethe”. Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all’opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l’oscurità insita nelle mura dell’università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.

Finalmente, dopo lunghi anni, Hell Bent è tra noi. Sequel di Ninth House, Hell Bent ritorna nelle librerie più carico che mai. Dopo la sconvolgente scoperta che il “demone gentiluomo” altri non è che Darlington, prigioniero dell’Inferno, Alex e la Dawes sono più determinate che mai nel riportarlo indietro, anche se ciò significa rischiare il loro posto nella Lethe e a Yale.

Tra testi da consultare, artefatti da utilizzare e animali protettivi, una squadra composta da dubbi alleati viene formata, tra cui un riluttante Tuner e un ex membro di una delle società segrete, il simpatico, ma imbranato Tripp. Per riportare indietro Darlington bisognerà compiere un Percorso, scendere all’inferno, salvare la sua anima e tornare indietro sani e salvi, ma non sempre chi va all’inferno torna tutto intero. O da solo. Inoltre, non potendo più fare affidamento su Yale e la Lethe stessa, che hanno dichiarato Darlington morto e oramai perduto, Alex e Dawes devono ingegnarsi per cavarsela. Semplice, no? Non esattamente, perché, come sempre, la situazione non è delle migliori.

Tra nuovi e inaspettati supervisori, professori misogini, omicidi misteriosi e un passato che si ripresenta a disturbare la già complicata vita di Alex, la giovane di ritrova a giostrarsi tra le responsabilità della Lethe, in quanto nuovo Virgilio, le ricerche per compiere il Percorso e salvare Darlington prima che sia troppo tardi, indagini di polizia e tentare di condurre una vita quantomeno normale. Eppure non c’è mai limite al peggio, soprattutto quando, dopo un viaggio all’inferno non andato “leggermente” secondo i loro piani, qualcosa torna indietro con loro ed è più che determinato a rovinare le loro vite. Tra poteri misteriosi e demoni in circolazione, Hell Bent aggiunge nuovi tasselli alla decisamente peculiare vita di Alex Stern e al mondo che la circonda.

Degno sequel di Ninth House, Hell Bent riprende lo stile dei capitoli che si alternano tra passato e presente, con stralci di diari e descrizioni di manufatti da parte di Pamela Dawes, citazioni ed enigmi vari. Hell Bent è grado di catturare l’attenzione del lettore sin dall’inizio, mescolando sapientemente architettura, magia, storie, poesie, a leggende, demoni, miti e la vita quotidiana che i nostri personaggi “cercano” di condurre. Lo stile di scrittura dell’autrice è meraviglioso, perché è talmente realistico il modo in cui narra che è come stare con Alex e Dawes ne Il Bastone, passeggiare per Yale, compiere ricerche nella biblioteca, indagare con Turner e tornare a Black Elm a trovare Cosmo.

Ho molto apprezzato il modo in cui Leigh Bardugo abbia approfondito ancora di più i personaggi di Alex, Dawes, Darlington e Turner in questo sequel. Grazie al sapiente uso di flashback, scorci di memorie strappati ai personaggi a causa del viaggio infernale stesso, il lettore ha modo di conoscerli meglio. Ritroviamo Alex, appesantita dai suoi traumi e dal passato, che lotta per condurre una vita normale a Yale, con le compagne di stanze e fingere che vada tutto bene parlando al telefono con sua madre, ma che, concretamente, si ritrova divisa tra una vita universitaria, le responsabilità della Lethe e minacce dal suo passato, oltre alla sua determinazione di riportare Darlington sano e salvo a casa. Una giovane testarda e piena di coraggio, che sente di non appartenere a nessun luogo, che si sente “sbagliata”, una sopravvissuta che desidera andare avanti e sistemare i suoi errori, proteggendo e salvando le persone che ama. Anche da se stessa.

Darlington, che dopo i suoi traumi, lotta tra due nature in opposizione tra loro, per ritornare se stesso e comprendendo che rimettere le cose com’erano all’inizio è molto improbabile, soprattutto dopo i tradimenti subiti. Tramite i suoi enigmi r la presenza del fantasma del nonno, inoltre, Alex, e il lettore con lei, è anche in grado di comprendere ancora di più il passato del giovane.

Ho, inoltre, apprezzato aver potuto conoscere meglio Pamela Dawes, poco presente nel primo libro e scoprire un personaggio molto realistico nella sua difficoltà a relazionarsi con gli altri, nella sua ansia e timidezza, nella sua gentilezza a prendersi cura delle persone cui si affezione, quasi una “mamma chioccia”, con la sua saggezza e intelligenza. Un personaggio affettuoso e leale, pronta a tutto pur di proteggere i suoi amici e alleati, pur di riavere Darlington indietro. E, se nel libro precedente, Turner era stato visto principalmente come qualcuno contro il quale Alex si scontrava, lo ritroviamo alleato, con i suoi traumi e desideri e, coinvolto, suo malgrado, sempre più nel mondo della magia. E Tripp…Beh, Tripp è il personaggio simpatico e maldestro dal cuore d’oro che completa il gruppo. Darlington diventa, in maniera diversa per ognuno di loro, un obiettivo, un guerriero da salvare, un amico da proteggere, un mentore da ritrovare e riportare indietro, il filo conduttore che unisce i quattro personaggi che compiono il Percorso.

Dal punto di vista tematico, la storia non è affatto leggera. Vengono affrontati, con delicatezza e maestria, tematiche come la depressione, la violenza, gli abusi, gli omicidi e pensieri suicidi, strupri e droghe. Viene ripreso anche ciò hanno subito sia Alex che Mercy, sottolineando non solo il dolore e la rabbia, ma anche il senso di colpa e la vergogna e il peso che si portano dietro. Entrambe sono due sopravvissute, che affrontano a loro modo e con i loro tempi ciò che hanno subito.

Hell Bent allarga il mondo già presentato in Ninth House, introducendo altri personaggi, demoni e affrontando questioni già introdotte precedentemente. Se già con gli avvenimenti del libro precedente era palese quanto le società segrete e i loro riti erano principalmente volte al vantaggio dei più facoltosi e quando la stessa Yale e la Nona Casa avessero il compito di nascondere soprusi e violenze, all’interno di Hell Bent è ancora più evidente la corruzione e il marcio che tutti conoscono, ma nascondono sotto il famoso tappeto.

Hell Bent si sviluppa su molteplici piani, sia nel passato che nel presente, sia nella vita di Alex che dei suoi amici e alleati, intrecciando il Percorso, il passato di Alex tornato a tormentarla, le indagini sugli omicidi nel campus, il tentativo di vivere una vita normale e via discorrendo, intrecciandosi sapientemente e senza mai appesantire la lettura.

Un libro emozionante, pieno di sorprese e colpi di scena e dopo questo finale, pretendo il terzo immediatamente!

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Truel1f3 di Jay Kristoff- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Truel1f3 di Jay Kristoff. Come sempre, un grazie enorme a Raggy Words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Jay Kristoff
pubblicato da Mondadori

Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l’una sull’altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c’è tempo per i rimpianti: l’intero Yousay è sull’orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall’obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c’è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

Truel1f3 è l’ultimo volume della trilogia di Jay Kristoff, iniziata con Lifel1k3, dove la guerra oramai è alle porte, alleanze sono state formate e l’intero continente di Yousay è in pericoloso per lo scontro tra la BioMass e la Deadalus. Dopo aver percorso parte del continente insieme ai personaggi, il lettore si ritrova a fare i conti con le città di Megopolis e CityHive, tra rapimenti, violenze, segreti e inquietanti mosse. Tra tradimenti, manipolazioni, personaggi diventati pedine di un gioco più grande di loro, non solo Eve, Lemon, Cricket e Ezekiel devono lottare per impedire l’ennesima distruzione del loro pianeta, ma, aiutati da inaspettati personaggi, tra cui Faith, Abraham, anche impedire che vengano creati altri sembianti e che il virus Libertas venga messo in circolazione, annullando le Tre Leggi del tutto, ma con conseguenze non sempre prevedibili.

Tra i tre libri, devo ammettere che Truel1f3 è quello che mi ha deluso di più. Rocambolesco come i precedenti, pieno zeppo di guai inaspettati, alleanze e tradimenti, viaggi e salvataggi all’ultimo minuto, indecisioni e prese di coscienza, i personaggi continuano a crescere, consci delle loro azioni e dalla parte da cui stanno. Almeno alcuni. Ho trovato lo sviluppo della storia abbastanza interessante, soprattutto vedere il conflitto creato in Eve su Ana e sull’obiettivo di Gabriel, la sofferenza di nuovi e vecchi personaggi e il loro cambiamento. Ho davvero apprezzato le interazioni e i legami che si sono formati tra i vari personaggi, come tra Lemon e Grimm, Abraham e Cricket e via discorrendo. Seguirne la crescita e lo sviluppo è stato molto interessante e Truel1f3 è il tipo di libro pieno di colpi di scena, che non sfigura davanti ai suoi precedenti.

Al tempo stesso, nonostante abbia molto apprezzato i personaggi, in particolare la presa di coscienza di Lemon e il suo sviluppo, ci sono state cose che mi hanno un po’ delusa. In particolar modo, ho trovato la risoluzione del conflitto tra le due corporazioni affrettata e poco credibile, così come lo scontro con i sembianti. Tutta la storia, a partire dal primo, anticipava uno scontro finale, un esercito di sembianti, una battaglia tra le due più grandi corporazioni del paese e, nonostante perdite e lutti, ho trovato tutto poco sviluppato. Inoltre, dallo stesso titolo, che rimanda a una realtà virtuale interattiva, mi aspettavo di più e speravo sarebbe stato più approfondito. I personaggi, Eve, in particolare, sembrano, in alcuni momenti, poco coesi e inaspettati nelle loro decisioni, cosa che non rimanda a un’indecisione del personaggio stesso, quando a una confusione generale, a mio parere. Devo, quindi, ammettere di aver trovato questo libro molto frettoloso e poco coeso, soprattutto perché lo sviluppo dei personaggi sembra, in alcuni punti, poco credibile o affrettato e i ruoli costantemente cambiati e stravolti non hanno aiutato.

Purtroppo posso dedicargli solo tre stelline.

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Il regno dei demoni di Victoria Aveyard- Review Party

Salve e benvenut3 al review party dedicato a “Il regno dei demoni” di Victoria Aveyard, sequel di “Il regno delle ceneri”. Un grazie enorme a Silvia per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

di Victoria Aveyard (Autore), Alessandra Petrelli (Traduttore), Mondadori, 2022

Disponibile su: 

Il destino del mondo giace sul filo di una lama. Combattendo insieme alla sua banda di improbabili compagni, Corayne sta imparando ad abbracciare l’antico potere che le scorre nelle vene e a comprendere lo straordinario potere della spada ereditata dal padre. Ma il suo viaggio è tutt’altro che concluso. L’esercito della regina Erida, infatti, sta marciando attraverso Allward spalleggiato da Taristan, che lungo il cammino apre portali su mondi da incubo radendo al suolo interi regni. Se vuole salvare il mondo che conosce, Corayne non ha altra scelta se non radunare un esercito tutto suo. Per farlo, lei e i suoi compagni dovranno percorrere terre pericolose e affrontare assassini, bestie ultraterrene e mari tempestosi. Ma Taristan ha scatenato un potere malefico molto più letale dei suoi eserciti di mostri. Qualcosa di tremendamente pericoloso attende nell’ombra, qualcosa che potrebbe consumare il mondo e spegnere ogni speranza di vittoria.

“Il regno dei demoni” riprende subito dopo la fine burrascosa del libro precedente e troviamo Corayne e i Compagni alle prese con le conseguenze della chiusura dello Spectrum, tra mostri e cadaveri, nell’oasi di Nezri. Nonostante questa vittoria, però, il prezzo pagato è stato alto, tra soldati uccisi, traumi psicologici e la necessità di trovare degli alleati al più presto. Prima che Taristan, appoggiato dalla regina Erida, conquisti e distrugga ogni cosa sul loro cammino, nella loro sete di sangue. Quindi, tra traversate di deserti, mari burrascosi, incontri inaspettati, mostri, incubi e poteri da scoprire, Corayne prosegue nel suo cammino, appoggiata dal suo gruppo e pronta a tutto per salvare il suo mondo.

Il destino del mondo come lo conoscono giace sul filo su una lama. La storia, raccontata come nel libro precedente, da molteplici punti di vista, segue le vicende dei due gruppi, Taristan e Erida e Corayne, Andry, Dom, Valtik, Sorasa, Charlie e Sigil. Il regno dei demoni permette, tra viaggi e scontri, incontri e sorprese, la possibilità di approfondire ancora di più i suoi personaggi. Corayne non è più la ragazzina sprovveduta e persa del primo libro, che si ritrova il destino del mondo, letteralmente, tra le mani. Tra lezioni di combattimento con la spada e l’appoggio del suo gruppo, è cresciuta e si sta pienamente rendendo conto dei sacrifici cui stanno andando incontro, diventando, a ogni passo compiuto, sempre più sicura di sé, di ciò che desidera, di chi desidera e di ciò che è disposta a fare per ottenerlo. Troviamo un Dom e un Andry alle prese con i loro demoni interiori, appesantiti da ciò che hanno visto, subito e perso, il senso di urgenza di trovare alleati fidati che possano appoggiarli nella lotta contro Taristan, mentre, lontano, la cugina Ridha cerca di fare lo stesso. In questo libro è inoltre possibile conoscere meglio Sorasa e il suo passato, qualcosina di più su Valdik e Charlie ed è stato davvero un piacere.

Dal punto di vista geografico, inoltre, il mondo dei protagonisti si allarga, introducendo città, deserti e ghiacci, nuovi personaggi, come il principe Oscovko, i fiordi dove Ridha cerca e trova alleati, come altri Vedera. Così come, dall’altro lato, le conquiste spietate di Taristan e Erida e il loro esercito di non-morti, che, passo dopo passo, mirano a conquistare con la violenza ogni regno sul loro cammino. Erida, pur essendo un personaggio crudele e violento, resta uno dei più sfaccettati del libro. Una giovane donna, costretta a crescere in fretta dalla corona che porta, convinta delle sue decisioni, compresa quella di allearsi con Taristan e appoggiare le sue conquiste e il suo legame con Nimbus, fiera di se stessa e della sua dignità, in una lotta, pur lontana, tra il suo gruppo ed esercito e Corayne, i compagni ed alleati.

Dal punto di vista dei personaggi è stato un piacere seguire la loro crescita e vederli più sicuri di sé e sfaccettati, così come geograficamente è stato interessante seguirli nei loro viaggi, conoscere nuovi alleati e imparare nuove cose su Nimbus, i regni, i mostri. Stilisticamente parlando, cosa che ho notato dal primo libro, quindi è proprio dello stile dell’autrice, Victoria Aveyard tende ad essere leggermente prolissa nello scrivere. Dal punto di vista della trama accade poco, a parte lunghissimi viaggi, riflessioni e approfondimenti sui personaggi e ciò, almeno per me, ha reso il libro un po’ lento da leggere e finire. Ci sono colpi di scena, alcuni prevedibili, altri inaspettati (altri direttamente annunciati sin dall’inizio), cose che mi hanno piacevolmente colpito e altre che ho trovato un po’ inutili.

Nel complesso, però, non posso non dire che la storia è accattivante (lo sarebbe di più se lo stile fosse più rapido e intenso), ma non è difficile affezionarsi ai personaggi, buoni e cattivi che siano e non vedo davvero l’ora di leggere ciò che accadrà in seguito.

Pubblicato in: As Travars-Recensioni

Dev1at3 di Jay Kristoff- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Dev1at3 di Jay Kristoff. Un grazie enorme a Raggy Words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per le copie in anteprima, che non hanno in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Jay Kristoff
pubblicato da Mondadori

E l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

Dopo il finale scioccante di Lifel1k3 leggere il seguito era obbligatorio e impellente e mi sono immediatamente gettata nella lettura. La vita di Eve, così come la conosceva, non era altro che una menzogna. Tradita, ferita e usata, la giovane decide di allearsi con i suoi “fratelli” e “sorelle”, altri androidi sembianti e mettersi alla ricerca di Ana Monrova, nel tentativo di riportare in vita i loro familiari uccisi e di scoprire i segreti nascosti di chi credeva fosse suo padre. Prima migliore amiche, ora dai lati opposti di una guerra in procinto di avvenire, Eve e Lemon sono lontane per la prima volta. Le due giovani, Ezekiel e Cricket si ritrovano, per la prima volta, separati, intraprendendo percorsi diversi e cercando di raggiungersi e impedire che qualcosa di terribile possa accadere, sia al mondo che all’un l’altro.

Il mondo introdotto da Lifel1k3 si espande, permettendo al lettore non solo di apprezzare il percorso individuale dei diversi personaggi, che hanno ora propri punti di vista e avventure, ma anche l’occasione di conoscere le corporazioni BioMass e Daedalus, la Fratellanza e altre megalopoli. Tra rapimenti, rifugi sotterranei, nuove e vecchie conoscenze, poteri sovrannaturali e fanatismo violento mascherato da religione, le regole del gioco sono di nuovo cambiate.

Rispetto al primo libro, cosa che ho apprezzato moltissimo, sono stati i diversi punti di vista che vengono sviluppati e che permettono al lettore di seguire i percorsi di Eve, Cricket, Ezekiel e Lemon. Lemon, in particolare, si ritrova a dover accettare e comprendere un potere a lungo rifiutato, dal quale si è sempre nascosta per paura di violenze e rifiuti. Quando l’incontro con altri devianti le apre un nuovo mondo, sotterraneo, fatto di persone come lei e poteri sovrannaturali, tutto cambia. In fuga da chi vuole usarla come arma, nella guerra incombente tra le due corporazioni, Lemon si ritrova a dover imparare a fidarsi e a difendersi. La squadra, precedentemente composta da Eve, Lemon, Cricket e Ezekiel, si spacca, si allarga, i personaggi si ritrovano ai lati opposti, impersonando ruoli che costantemente cambiano, tra rifugi sotterranei, menzogne e altre verità, poteri e nuove conoscenze, tra improbabili alleati, violenze e false speranze.

All’interno di Dev1at3, se in Lifel1k3 era Eve la protagonista principale a compiere un percorso di crescita, muovendosi in un mondo devastato e in rovina, nel sequel Lemon è il personaggio principale. Da spalla, personaggio comico e secondario, la giovane prende coscienza dei propri poteri sovrannaturali, della propria identità e forza e, pur rimpiangendo la sua amicizia con Eve, pur lottando per ritrovare chi ha perso, Lemon incontra nuovi alleati, cresce e si sviluppa individualmente, diventando un personaggio più sicuro di sé e delle proprie capacità, cosa che ho adorato e apprezzato. Questo percorso, alla ricerca della propria identità, slegata dal gruppo e da Eve, lo intraprendono anche Ezekiel e Cricket, tra nuovi e vecchi amici e alleati e lo compiono anche gli altri sembianti.

Dev1at3 mi è piaciuto leggermente di più rispetto al primo libro. L’universo introdotto viene allargato, pericoli nuovi sono introdotti e i personaggi crescono, si lasciano, si cercano, lottano per se stessi e per gli altri. Ho particolarmente apprezzato aver potuto leggere di più su Lemon e la Fratellanza e notare quanto ogni personaggio, a modo suo, si stia sviluppando. Essendo il secondo libro di una trilogia, Dev1at3 prepara il terreno allo scontro finale, che non vedo l’ora di leggere.

Pubblicato in: As Travars-Recensioni

Lifel1k3 di Jay Kristoff- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicata a Lifel1k3 di Jay Kristoff! Un grazie enorme a Raggy words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Jay Kristoff
pubblicato da Mondadori


Eve ha diciassette anni, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l’unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente. Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli. Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell’ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.

La vita di Eve, diciassette anni, non è mai stata semplice, ma di colpo tutto è peggiorato. Il suo robot da combattimento è distrutto, ha perso crediti con gli allibratori con cui ha scommesso e non sa come pagare le medicine per suo nonno, ma soprattutto, ha appena scoperto di poter manipolare energia con la sua mente, mettendo pazzi fanatici sulle sue tracce. A rendere tutto ancora più complicato è il ritrovamento di un sembiante, un ragazzo androide di nome Ezekiel che pare conoscere qualcosa su di lei. Da lì inizia un’avventura fatta di colpi di scena, viaggi spericolati, pericoli e fughe e, soprattutto, segreti che era meglio tenere celati.

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
    IL TUO CORPO NON TI APPARTIENE.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
    LA TUA MENTE NON TI APPARTIENE.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
    LA TUA VITA NON TI APPARTIENE

Lifel1k3, primo volume della trilogia di Jay Kristoff, portata in Italia da Mondadori, è uno sci-fi, ambientato in un mondo post-apocalittico, distrutto da violenza, guerre e radiazioni, all’interno del quale esiste un immenso divario tra ricchi e poveri e nel quale si muove e cresce la protagonista della storia, Eve, una giovane diciassettenne. La ragazza, insieme al fidato robottino Cricket, alla migliore amica Lemon e al nonno, si ritrova costretta a farsi strada in un mondo popolato da sette pericolose, come la Fratellanza, che va contro ogni tipo di modifica genetica e tecnologica, gang e via discorrendo, sopravvivendo di lotte tra robot e rovistando tra rifiuti per pezzi potenzialmente da rivendere al mercato. Quando un giorno la sua vita viene stravolta, ogni cosa cambierà. E non necessariamente per il meglio.

Jay Kristoff, con il suo stile particolare, parole inventate, modi di dire peculiari, getta immediatamente il lettore all’interno della storia, lasciandolo alle prese con robot parlanti, ma dotati di una propria coscienza, pur essendo limitati dalle Tre Leggi (presenti all’inizio del libro), un pianeta distrutto con zone radioattive, corporazioni che minacciano il controllo dell’intero pianeta e poteri sovrannaturali che nessuno sa spiegarsi. Oltre a un ragazzo androide affascinante che stravolgerà la vita di tutti. Pur non essendo una storia estremamente originale (robot che acquisiscono una propria coscienza e intelletto, guerre tra multinazionali, segreti nascosti e pericolosi), Lifel1k3 è un libro molto intrigante, che ha catturato subito la mia attenzione.

Dal punto di vista stilistico, vorrei fare due considerazioni. Jay Kristoff ha uno stile molto particolare e gettando il lettore all’interno della storia sin dall’inizio è normale trovare l’ambientazione leggermente confusionaria. Una volta colta, come le differenze tra i vari robot, le gang e via discorrendo, tutto è molto più semplice e la storia diventa scorrevole e accattivante. Credo, almeno per quanto mi riguarda, che sia una delle caratteristiche tipiche degli sci-fi, doversi abituare leggermente a un’ambientazione molto originale e fantasiosa. Per quanto riguarda la caratterizzazione, Eve è protagonista quasi assoluta della storia, nonostante sporadicamente intervengano altri personaggi, tra cui Lemon. Tra nuove e vecchie tecnologie, stomaci dei Kraken, megalopoli, furti e fughe rocambolesche, Eve, accompagnata da Lemon, Cricket e Ezekiel compiono un percorso di crescita, alla ricerca di verità e persone. Tra battute, false minacce e prese in giro, ho molto apprezzato i nuovi e vecchi legami formatisi tra questi personaggi. Uno dei rapporti che ho amato di più è quello tra Eve e Lemon, legate da un passato in comune, supportandosi, aiutandosi e amandosi e affrontano un viaggio non proprio semplice. Il percorso, sia fisico che psicologico che intraprendono come squadra non è affatto semplice, ma devo ammettere che, tralasciando il percorso di Eve, alcuni personaggi restano un po’ statici e poco sviluppati.

In un mondo distrutto da guerre, radiazioni e violenza, dove la tecnologia ha compiuto passi da gigante, modificando corpi, migliorandoli e trasformandoli (tra bracci elettronici, occhi che zoomano e impianti nel cervello) Lifel1k3 pone quesiti interessanti sull’importanza del consenso e sui limiti che dovrebbe porsi la tecnologia, che, spesso e volentieri, nel suo percorso, dimentica e/o trascura i desideri altrui. In un mondo dove esistono i logika, macchine senzienti, ma obbligate dalle Tre Leggi a obbedire all’essere umano, la linea tra obbedienza cieca e abuso è più sottile che mai e spinge il lettore a chiedersi: cosa sia la coscienza? Quali sono i limiti delle tecnologie e quando il migliorare la vita umana sfiora e supera regole non scritte? Cosa significa essere umano se una macchina è programmata per avere i tuoi stessi sentimenti? Cosa ci distingue dall’essere liberi e schiavi?

Lifel1k3 è una storia accattivante e ben scritta, in grado di attirare il lettore immediatamente. Ho letto l’intera trilogia in pochi giorni e spero che la possiate apprezzare anche voi! Date uno sguardo anche alle altre recensioni, i nomi dei blog li trovate sopra!

Pubblicato in: As Travars-Recensioni

Scholomance 2 – La prova finale di Naomi Novik

Disponibile su:     
ISBN: 9788804731610
312 pagine
Prezzo: € 19,90
Cartaceo
In vendita dal 18 ottobre 2022

“Nella saggezza troveremo rifugio”: così recita il motto della Scholomance.

Qualcuno potrebbe persino sostenere che sia vero – peccato che qui la saggezza sia difficile da trovare, figuriamoci il rifugio.

La nostra amata scuola, infatti, da sempre fa del suo meglio per “divorare” noi studenti, ma ora che sono arrivata all’ultimo anno e mi sono guadagnata in qualche modo una manciata di alleati, mi sono accorta che la Scholomance ha sviluppato un desiderio molto particolare per me. E sebbene finora sia sempre riuscita a contrastare le ondate infinite di nefasti che mi ha scagliato contro tra un estenuante compito a casa e l’altro, non ho idea di come io e i miei compagni riusciremo a sopravvivere alla prova finale, il giorno del diploma.

Certo, io potrei accettare il mio destino, abbracciare la stregoneria nera e salpare per acque molto meno pericolose. Sarebbe facile. Ma non ho intenzione di mollare. Non cederò ai nefasti né al destino. E soprattutto non alla Scholomance. Riuscirò a portare me e i miei amici fuori da questo posto orribile una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio.

“Stai molto lontana da Orion Lake”

Così si concludeva il libro precedente e nello stesso modo si apre il secondo volume della trilogia di Naomi Novik, trovando una El confusa e circondata da nuove matricole. Seguirà il consiglio di sua madre? Già conosciamo la risposta.

Dopo essere sopravvissuta all’anno precedente, formato un’alleanza ed avere, più o meno, un ragazzo, El è pronta ad affrontare il suo ultimo anno alla Scholomance. Quindi, è tempo di compiti, diplomarsi, incantesimi, alleanze e preprazioni. Peccato che qualcosa non stia andando come dovrebbe. Ci sono sempre meno nefasti, lasciando un Orion abbattuto e sconsolato perché non può più combatterli e accumulare mana e i pochi presenti e la stessa scuola sembrano fare di tutto per ostacolare El e spingerla nella direzione in cui lei, testardamente, rifiuta di andare: quella di cedere alla profezia dei suoi parenti e diventare una strega oscura. Non ha nessuna intenzione di mollare e cedere al suo destino, né alla stessa scuola. In un nuovo anno pieno di battaglie, nuove amicizie, alleanze e lo stringersi sempre più forte di legami, El naviga la scuola e la sua vita a testa alta e con modi scortesi e bruschi, come la conosciamo e amiamo.

Dal punto di vista dell’azione, non ve n’è molta, ma i personaggi crescono, stringono legami e scoprono di non essere soli, aiutandosi a vicenda, creando alleanza, allevando famigli e aggiungendo nuove persone alla cerchia. El, che aveva stretto un’alleanza con Liu e Aadhya, si ritrova “amica” di Chloe, corteggiata dalla cerchia di New York, ostacolata da quella di Bangkok e a rendersi conto che, nonostante la situazione sia terribile nella scuola, qualcosa di tremendamente oscuro e pericoloso sta accadendo anche al di fuori delle mura stesse, quando notizie di cerchie scomparse si fanno strada nei gossips.

Ho adorato la caratterizzazione e il legame tra i vari personaggi. Non solo tra El, Liu e Aadhya, ma anche tra loro e Chloe, Orion e altri personaggi introdotti. Per quanto riguarda il legame tra El e Orion è decisamente uno dei miei preferiti, fatto di pugni sulle spalle (El), corteggiamenti (Orion), alzate di occhi (El), appuntamenti (Orion). Vedere El crescere e rendersi conto di non essere sola, di avere amici e persone cui contare, persone che vanno al di là delle alleanze, che tengono davvero a lei a prescindere da ciò che lei può dare loro è stato commovente e molto motivante. Ritroviamo una El cresciuta, forte e sempre più testarda e quando in lei si fa strada il desiderio di proteggere e salvare tutti quanti, poca resistenza incontra nei suoi amici e alleati. Tra piani e strategie, allenamenti e incantesimi, nuove pozioni e scoperte, il secondo libro della saga, pur non avendo molta azione, è al tempo stesso emozionante e coinvolgente quanto il primo.

Dopo il finale, non vedo assolutamente l’ora di leggere il seguito!