
Benvenut* alla tappa del review party dedicato a Fable. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato e alla casa editrice per la copia in anteprima.

Editore Mondadori
Collana Oscar fantastica
Pubblicato 23/05/2023
Pagine 360

Figlia del più potente trafficante dello Stretto, la giovane Fable ha conosciuto un solo luogo che possa chiamare “casa”: una nave ormai colata a picco. Quattro anni prima ha visto la madre annegare durante una terribile tempesta; il giorno seguente il padre l’ha abbandonata su un’isola covo di furfanti. Per sopravvivere Fable ha dovuto imparare a badare a se stessa, senza fidarsi di nessuno e contando solo su ciò che sua madre le ha insegnato. A tenerla viva è il desiderio di lasciare l’isola, ritrovare il padre e rivendicare il proprio posto al suo fianco. Ad aiutarla nell’intento c’è West, un giovane mercante. Fable però si accorge presto che durante la sua permanenza sull’isola i nemici del padre e i rischi connessi alla sua attività si sono moltiplicati; e, come se non bastasse, West non è chi dice di essere. Ma la ragazza non ha scelta: se vuole rimanere viva, dovrà lottare insieme a lui contro pericoli ben peggiori degli uragani che flagellano lo Stretto.

Ero molto entusiasta all’idea di leggere Fable. Sono innamorata della copertina ed ero molto incuriosita dalla trama. Una giovane che ha perso tutto, costretta a cavarsela da sola e a rivendicare il suo posto accanto al più potente trafficante che abbia mai conosciuto. Una ragazza desiderosa di ottenere ciò che è suo e che affronta una serie di pericoli per farlo. Purtroppo, nonostante le premesse siano buone e la trama abbia delle potenzialità, la storia non mi ha particolarmente colpito.
Cosa mi è piaciuto? L’ambientazione sicuramente è molto intrigante, tra isole piene di furfanti, navi, immersioni e un mondo costellato da inganni, gioielli, segreti e bugie. Il gergo navale è davvero molto presente. La giovane protagonista è testarda, determinata a ottenere ciò che vuole, ma purtroppo non salva la storia. Può attirare la lettura all’inizio, ma poi…
Cosa NON mi è piaciuto? Difficile dirlo con precisione, se non voglio scrivere un altro libro al posto di una recensione, ma riassumendo:
Fable è il tipo di libro che sembra partire bene, ma che si perde un po’ andando avanti, tra incongruenze, scene messe a caso, deus ex machina e coincidenze un po’ troppo tirate per essere realistiche. La trama ci potrebbe anche essere, ma doveva essere sviluppata decisamente meglio, perché si perde e già a metà libro, se non a un quarto, non si riesce a comprendere quale sia la direzione. Ci sono poche scene, parecchie prevedibili, come alcune rivelazioni che mi hanno lasciata abbastanza basita nel pensare: “Ah, e tu ora ci sei arrivata a tale conclusione?”
L’andamento della storia è molto piatto e se fosse stata editata, sviluppata e movimentata un po’, anche solo un po’, poteva decisamente risultare una lettura migliore. Potenziale non sviluppato.
I personaggi. Per quanto uno si possa affezionare a loro (ma perché? Come?) molti, se non tutti, sono monodimensionali. West, l’affascinante e misterioso capitano di una nave altrettanto misteriosa. I suoi colleghi e marinai ci sono e non ci sono e non vengono minimamente inquadrati o sviluppati, se non gettando lì due frasi in croce. Fable, in quanto protagonista, è appena più approfondita, ma anche qui, pare ci sia l’intento di fare qualcosa e che poi si perda negli abissi marini.
Rapporti interpersonali. Anche in questo caso, ci sono momenti simpatici, di legame tra i vari personaggi, che però non salvano la lettura. In particolar modo c’è una storia d’amore che viene gettata lì, assolutamente senza nessun motivo, tramite frasi messe a casaccio che sembrano spuntare dal nulla. Dialoghi abbastanza inconsistenti e un finale piuttosto prevedibile nel momento in cui si parla di scorciatoie. Non credo leggerò altri libri di questa saga.
