Pubblicato in: Senza categoria

Una magia infusa di veleno di Judy I. Lin- Review party

Salve a tutt* e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Una magia infusa di veleno di Judy I. Lin. Un grazie alla CE per la copia in anteprima, che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni, a Franci per aver organizzato e a Dolci per il banner.

Disponibile su:     

Collana: Fantastica

ISBN: 9788804763406

372 pagine

Prezzo: € 24,00

Cartaceo

In vendita dal 2 maggio 2023

Per Ning c’è solo una cosa più dolorosa dell’aver perduto la madre: sapere di averne causato la morte. Perché è stata lei che, inconsapevolmente, le ha preparato il tè avvelenato che l’ha uccisa, e che ora potrebbe portarle via anche la sorella Shu.

Così decide di recarsi nella capitale e prendere parte alla competizione per diventare shénnóng-shi di corte, maestra nell’antica arte magica del tè. Il vincitore potrà anche chiedere alla principessa di esaudire un desiderio: per Ning potrebbe essere l’unica possibilità di salvare la sorella.

Ma fra intrighi di corte, contendenti senza scrupoli e un bellissimo ragazzo che nasconde un segreto, a essere davvero in pericolo potrebbe essere proprio Ning.

Essere uno shénnóng-shı̄ significa essere addestrati sugli aromi adatti alle diverse circostanze e alle varie pietanze, la forma corretta della tazza da abbinare, ma coloro che possiedono la magia dello Shénnóng hanno abilità uniche. Alcuni sanno preparare tè per le varie emozioni, amore, compassione, speranza altri sono in grado di riempire il corpo di energia, guarire ferite, spingere chi beve a ricordare, creare connessioni. Così è per Ning, sua madre e sua sorella Shu, nel loro piccolo villaggio. Quando la madre muore a causa di un panetto di tè avvelenato e la sorella si ammala, Ning riceve inaspettatamente una convocazione a palazzo per partecipare a una competizione per ottenere il posto di shénnóng-shı̄ di corte e un favore dalla principessa stessa. Determinata a vincere e a salvare sua sorella, Ning intraprende un cammino che la porterà nel cuore del suo paese a competere contro i migliori apprendisti dell’arte del tè. Eppure vincere la competizione non sarà la cosa più complessa che dovrà fare, quando ci sono tumulti che minacciano una guerra civile, misteriose uccisioni nel regno e un ragazzo affascinante che stravolgerà la sua vita. Ning dovrà essere determinata a tutto pur di vincere la competizione e, soprattutto, salvare se stessa e chi ama.

Primo volume della duologia, che proseguirà con A venom dark and sweet, Una magia infusa di veleno presenta un worldbuilding intrigante e di ispirazione cinese, tra rimandi a dee e dei, leggende e capacità magiche e ambientato in un regno in preda a tumulti, ribellioni e una guerra civile alle porte. Il libro possiede un’ambientazione evocativa tra le descrizioni dell’immenso palazzo colmo di ricchezze, la cui vita agiata si scontra nettamente con quella vissuta da Ning fino a quel momento, cibi che fanno venire l’acquolina in bocca e diversissimi tipi di tè che, anche per chi non è appassionato, faranno sognare con le loro combinazioni. Tè con ingredienti particolari, la cui magia operata dal shénnóng-shı̄ spinge il ricevente ad essere guarito, a penetrare la mente, a cogliere le verità e via discorrendo. Il sistema magico è davvero molto originale e qualcosa che non ho mai letto prima. Curioso immaginare come una precisa combinazione di ingredienti e tè possano connettere due persone mentalmente, trasferire energie, aprire le menti, persuadere, guarire. Lo stile di scrittura è intrigante e il passo scorrevole, il tutto con una protagonista coraggiosa e determinata a ottenere ciò che vuole. Ning è un personaggio complesso e intrigante, che si ritrova a scontrarsi più e più volte con gli intrighi di palazzo, prese in giro per la sua provenienza e per la sua ignoranza su complotti politici, ma che viene, lentamente, ma inesorabilmente, coinvolta in essi, tra incontri quasi fatali, personaggi affascinanti dai secondi fini, amicizie sincere e altre inaspettate.

Una magia infusa di veleno è davvero una storia affascinante e ricca di particolari. Ci sono intrighi politici e di corte che si mescolano a una competizione per diventare shénnóng-shı̄ ufficiale, c’è il contrasto nettissimo tra la popolazione ricca e quella povera, tentativi di indebolire il potere con la presenza di panetti di tè avvelenato distribuiti all’interno del regno, la minaccia di un golpe politico, amicizie inattese, fughe improvvisate, tè e magia che si mescolano e che sono un’arma e una difesa nelle mani della giovane Ning. Una storia bella e stratificata, all’interno della quale la protagonista si ritrova a crescere, a diventare più cinica e meno ingenua, a porsi domande e, soprattutto, ad adattarsi alle svariate situazioni che cambiano costantemente e ai ruoli che deve ricoprire. Da figlia a sorella, a contendente a spia, a innamorata a fuggitiva. Un romanzo intrigante e ben scritto, scorrevole e interessante e, dato il modo in cui finisce, ho bisogno di leggerne il seguito subito!

Pubblicato in: Senza categoria

Una virtù crudele di Emily Thiede- blog tour

Ciao a tutt* e benvenut* alla mia tappa del blog tour dedicato a Una virtù crudele di Emily Thiede. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Acquista su:

Tre matrimoni. Tre funerali. Alessa china la testa per nascondere gli occhi asciutti mentre si inginocchia davanti alla bara tempestata di gioielli sull’altare. Avrebbe pianto. Dopo. Lo ha sempre fatto. Restare vedova a diciotto anni è senza dubbio una tragedia. Ma è difficile trovare le lacrime quando la si vive per la terza volta.

Il dono che gli dei hanno concesso ad Alessa, in effetti, avrebbe dovuto amplificare la magia del suo Dorgale, non ucciderlo al minimo tocco. E ora, a un soffio dall’arrivo di uno sciame affamato di demoni che divorerà tutto ciò che incontrerà su Sansaverio, la giovane Lumera non ha più tempo per trovare un altro compagno e insieme opporsi all’avanzata delle forze maligne. Inoltre, influenzati da un predicatore, i suoi stessi soldati tentano di assassinarla, convinti che ucciderla sia l’unica speranza di salvezza per l’isola.

Nel disperato tentativo di sopravvivere, Alessa decide di assoldare Dante come guardia del corpo personale, un emarginato cinico e con la fama di essere un assassino. Ma con la ribellione ormai alle porte, i segreti che nasconde l’uomo potrebbero condurre al più terribile dei tradimenti. Si tratta di un alleato o di un nemico? Da questa risposta dipende sia la vita della giovane sia il destino del suo Paese.

Alessa è stata scelta e benedetta dalla Dea in quanto Lumera. Il suo dono è quello di amplificare quello del suo Dorgale e in tal modo proteggere l’isola di Sansaverio dalla Grande Voragine. Eppure le basta il minimo tocco per uccidere ogni suo prescelto. Con poche settimane restanti prima che una folla di scarabei demoniaci uccidano tutti sulla sua isola, con un prete che incita alla ribellione e alla sua uccisione come unica soluzione per salvarsi, tra tradimenti nel palazzo e i suoi stessi consiglieri che optano per la sua morte per salvarsi, Alessa è disperata. Si ritrova, quindi, dopo essere quasi stata assassinata, ad assumere come guardia del corpo un giovane scontroso chiamato Dante, capace di destreggiarsi con armi e sia all’interno del palazzo che nella città. Inoltre, con il tempo che scorre veloce verso l’ennesima Grande Voragine, disposta a tentare il tutto per tutto, Alessa invita nel palazzo i rimanenti Dorgali, in modo da potersi allenare insieme e comprendere come meglio usare i loro poteri per proteggere se stessi e gli abitanti dell’isola. Eppure la presenza di Dante, con i loro battibecchi, confessioni e sentimenti che diventano sempre più forti potrebbe sbilanciare tutto quanto. O forse no.

Una virtù crudele è il romanzo di debutto di Emily Thiede e devo ammettere di esserne rimasta piacevolmente sorpresa. Si tratta di una lettura molto interessante, scorrevole e piena di tutto ciò che si potrebbe desiderare: magia, romanticismo, battibecchi, slow burn, momenti divertenti e romantici, “found family”, miti, bugie e rivelazioni. Un romanzo appassionante, divertente e romantico. Sin dall’inizio si è trascinati nella storia, in un’ambientazione che rimanda alle isole italiane, tra limoni e grandi costruzioni a picco sul mare, tra spiagge e scogliere, con una lingua antica che viene tradotta con il sardo, tra miti e leggende. Una Lumera con un potere in grado di salvare un’intera isola e un compagno, un Dorgale, al suo fianco per sostenerla e offrirle il suo, di potere. Tra demoni, leggende e superstizioni, Alessa si muove, investita di una responsabilità enorme, ingabbiata da regole e imposizioni, allontanata dalla famiglia, impossibilitata al tocco e diventando, ormai, più un simbolo che una persona. La storia viene narrata dalla giovane che, investita di responsabilità, viene privata persino del nome e si ritrova con un potere che non riesce a controllare e assolutamente isolata dal resto del mondo, quasi arrivando a cancellare se stessa. La presenza di Dante nella sua vita e, in seguito, dei restanti Dorgali, cambia ogni cosa.

La relazione tra Alessa e Dante è il punto focale del romanzo, una relazione fatta di battibecchi, flirtare, attrazione, mezze verità e un rapporto che, nel corso del romanzo, diventa sempre più profondo, nel quale i due protagonisti si ritrovano a fidarsi l’uno dell’altra, spingendoli non solo a diventare sempre più sicuri di se stessi e di ciò che li caratterizza, ma anche ad abbracciare chi sono davvero e le loro capacità e potenzialità. Il romanzo mescola sapientemente momenti divertenti e romantici, ribellioni e tentati omicidi, amicizie con gli altri Dorgali che, lentamente, diventano parte della famiglia e squadra di Alessa, impegnandosi ad aiutarla a proteggere la loro isola e a scoprire le verità nascoste tra miti e menzogne. Ho molto apprezzato lo sviluppo dei personaggi, in particolar modo di Alessa e Dante e il modo in cui iniziano a distaccarsi dai ruoli in cui la società li ha costretti ad assumere e a diventare ciò che vogliono essere, in un percorso fatto di presa di coscienza e riappropriazione. Gli altri Dorgali, Kamaria, Nina, Joseph, Sadia e Kaleb si mostrano al lettore con le loro paure e caratteristiche, passioni e desideri, creando, nel tempo, una famiglia attorno ad Alessa e ho davvero adorato il legame che si forma tra di loro.

Tra romanticismo, miti e leggende, menzogne e mezze verità, poteri magici, Scarabei giganti e dei e dee, questo romanzo è scorrevole, divertente e intrigante e non vedo davvero l’ora di leggere cosa accadrà in seguito!

Pubblicato in: Senza categoria

Susine e Dormiveglia. Il mondo di dopo di Bruno Enna, Clément Lefévre

Salve e benvenut* alla mia tappa dedicata a Susine e il dormiveglia. Il mondo di dopo. Un grazie a Valeria per aver organizzato e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Bambina dall’immaginazione fervida, Susine vive al 12 di rue des Cauchemars. I litigi dei genitori e la scomparsa della nonna l’hanno trasportata nel Dormiveglia, un mondo misterioso diviso in due: il mondo di prima – gioioso e arioso – e il mondo di dopo – triste e pesante – dove sta per vivere la più esplosiva delle avventure.
Per Susine, infatti, non ci sono dubbi: il problema dei suoi genitori è che hanno perso le orecchie… per questo non si parlano e non si ascoltano. Spetta a lei ritrovarle a tutti i costi! Secondo il dottor Baisselapaupière, si troverebbero sulla nave della Regina, nell’Orbita Vuota… Ma c’è una misteriosa profezia a riguardo.
Susine riuscierà nella sua fantastica impresa? Cos’è questa misteriosa profezia?

Una meravigliosa storia che alterna surrealismo e realismo, con splendidi disegni dal tocco delicato, ma intensi, Il mondo di dopo è il secondo volume della storia di Susine iniziata con Il mondo di prima. E se Susine si era rifugiata nel suo Dormiveglia per combattere la tristezza per la perdita della nonna, stavolta sono i suoi genitori l’obiettivo principale. Non si parlano, non si ascoltano, la piccola lotta contro apatia e tristezza e nuovamente le giunge in aiuto il Dormiveglia. Solo che, come lei, è cambiato. Via i colori e i personaggi peculiari, ora il mondo è cupo e triste, avvolto da lanugine e difficile da comprendere.

Tra una profezia che le pende sul capo e le orecchie dei genitori da cercare, Susine naviga tra vecchi amici, nuove sorprese, vecchi nemici, in un mondo cupo e onirico dove realtà e fantasia si intrecciano e si confondono.

Con tenerezza e una grande abilità di descrivere le emozioni, gli autori affrontano le sofferenze di una bambina, tra genitori assenti, la sua stessa apatia e il mondo della fantasia che diventa un rifugio dove lei ha il potere di cambiare le cose, dandole un potere che nella realtà non ha.

I disegni sono davvero straordinari, teneri e delicati e accompagnano il lettore in questa favola apparentemente semplice, ma stratificata e complessa. Difficoltà e sofferenze, distacco, aiuto psicologico narrati con mano esperta e in maniera davvero sapiente.

Una storia davvero da consigliare a tutti!

Susine e il dormiveglia. Il mondo di dopo

Pubblicato in: Senza categoria

The Luminaries by Susan Dennard

Hello!!!

Welcome to my stop for The Luminaries tour! Thank you so much, Black Crow, for having me!

The Luminaries by Susan Dennard will be out March 7th for Daphne Press, so run to preorder it!

Hello from the Tuesday clan!



Winnie Wednesday lives in Hemlock Falls, a town very unique. You can’t find it on the map, cellphones don’t work and the forest is filled with nightmares that can kill you.
Ever since she was old enough to understand, Winnie wanted to join the Luminaries, an ancient order that protects the city and its inhabitants from the forest’s horrors. Since her father was exposed as a witch and a traitor, Winnie and her family were shunned, avoided and insulted. Now, at her sixteen birthday she has the chance to take the Luminaries hunter trials and to prove to everyone and herself she’s a real hunter and Luminaries and to restore her family’s name. But in order to survive, she decides to ask the resident bad boy and her ex best friend Jay Friday for help and to train. Something more dangerous than the usual nightmares is threatening the town and they are determined to understand what and how to stop it.

The Luminaries is the first book in a new, captivating and original series, written by the bestselling author of the Witchland series. A fantasy about living nightmares, a stubborn and brave main character, secrets and lies. The Luminaries is thrilling, wonderfully written and able to capture the reader’s attention and to never let go, even after the book ended.

The story is truly magnificent, transporting the reader into a world of rules, traditions, old families with their own crests, abilities and mysteries. Fighting to restore her family’s name, Winnie is a marvellous main character, young, but determined, stubborn and smart, eager to protect her loved ones and herself, to discover new things, to solve mysteries even though few people seems to believe her.
Struggling with her family being shunned for years, Winnie is determined to change things and when they slowly do, she’s eager to protect them all.


The bonds between characters, the nightmares, the hunter trials, I loved everything. The setting is fascinating and eerie, dangerous and captivating and I can’t wait to know more about the town and the forests and its spirit.
I need answers!

Pubblicato in: Senza categoria

Hell Bent. Portale per l’inferno di Leigh Bardugo

Salve a tutt* e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a “Hell Bent. Portale per l’inferno” di Leigh Bardugo. Un grazie enorme a Erika per aver organizzato l’evento e alla Mondadori per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Leigh Bardugo
pubblicato da Mondadori

Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un’anima dall’inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy “Alex” Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l’assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il “gentiluomo della Lethe”. Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all’opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l’oscurità insita nelle mura dell’università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.

Finalmente, dopo lunghi anni, Hell Bent è tra noi. Sequel di Ninth House, Hell Bent ritorna nelle librerie più carico che mai. Dopo la sconvolgente scoperta che il “demone gentiluomo” altri non è che Darlington, prigioniero dell’Inferno, Alex e la Dawes sono più determinate che mai nel riportarlo indietro, anche se ciò significa rischiare il loro posto nella Lethe e a Yale.

Tra testi da consultare, artefatti da utilizzare e animali protettivi, una squadra composta da dubbi alleati viene formata, tra cui un riluttante Tuner e un ex membro di una delle società segrete, il simpatico, ma imbranato Tripp. Per riportare indietro Darlington bisognerà compiere un Percorso, scendere all’inferno, salvare la sua anima e tornare indietro sani e salvi, ma non sempre chi va all’inferno torna tutto intero. O da solo. Inoltre, non potendo più fare affidamento su Yale e la Lethe stessa, che hanno dichiarato Darlington morto e oramai perduto, Alex e Dawes devono ingegnarsi per cavarsela. Semplice, no? Non esattamente, perché, come sempre, la situazione non è delle migliori.

Tra nuovi e inaspettati supervisori, professori misogini, omicidi misteriosi e un passato che si ripresenta a disturbare la già complicata vita di Alex, la giovane di ritrova a giostrarsi tra le responsabilità della Lethe, in quanto nuovo Virgilio, le ricerche per compiere il Percorso e salvare Darlington prima che sia troppo tardi, indagini di polizia e tentare di condurre una vita quantomeno normale. Eppure non c’è mai limite al peggio, soprattutto quando, dopo un viaggio all’inferno non andato “leggermente” secondo i loro piani, qualcosa torna indietro con loro ed è più che determinato a rovinare le loro vite. Tra poteri misteriosi e demoni in circolazione, Hell Bent aggiunge nuovi tasselli alla decisamente peculiare vita di Alex Stern e al mondo che la circonda.

Degno sequel di Ninth House, Hell Bent riprende lo stile dei capitoli che si alternano tra passato e presente, con stralci di diari e descrizioni di manufatti da parte di Pamela Dawes, citazioni ed enigmi vari. Hell Bent è grado di catturare l’attenzione del lettore sin dall’inizio, mescolando sapientemente architettura, magia, storie, poesie, a leggende, demoni, miti e la vita quotidiana che i nostri personaggi “cercano” di condurre. Lo stile di scrittura dell’autrice è meraviglioso, perché è talmente realistico il modo in cui narra che è come stare con Alex e Dawes ne Il Bastone, passeggiare per Yale, compiere ricerche nella biblioteca, indagare con Turner e tornare a Black Elm a trovare Cosmo.

Ho molto apprezzato il modo in cui Leigh Bardugo abbia approfondito ancora di più i personaggi di Alex, Dawes, Darlington e Turner in questo sequel. Grazie al sapiente uso di flashback, scorci di memorie strappati ai personaggi a causa del viaggio infernale stesso, il lettore ha modo di conoscerli meglio. Ritroviamo Alex, appesantita dai suoi traumi e dal passato, che lotta per condurre una vita normale a Yale, con le compagne di stanze e fingere che vada tutto bene parlando al telefono con sua madre, ma che, concretamente, si ritrova divisa tra una vita universitaria, le responsabilità della Lethe e minacce dal suo passato, oltre alla sua determinazione di riportare Darlington sano e salvo a casa. Una giovane testarda e piena di coraggio, che sente di non appartenere a nessun luogo, che si sente “sbagliata”, una sopravvissuta che desidera andare avanti e sistemare i suoi errori, proteggendo e salvando le persone che ama. Anche da se stessa.

Darlington, che dopo i suoi traumi, lotta tra due nature in opposizione tra loro, per ritornare se stesso e comprendendo che rimettere le cose com’erano all’inizio è molto improbabile, soprattutto dopo i tradimenti subiti. Tramite i suoi enigmi r la presenza del fantasma del nonno, inoltre, Alex, e il lettore con lei, è anche in grado di comprendere ancora di più il passato del giovane.

Ho, inoltre, apprezzato aver potuto conoscere meglio Pamela Dawes, poco presente nel primo libro e scoprire un personaggio molto realistico nella sua difficoltà a relazionarsi con gli altri, nella sua ansia e timidezza, nella sua gentilezza a prendersi cura delle persone cui si affezione, quasi una “mamma chioccia”, con la sua saggezza e intelligenza. Un personaggio affettuoso e leale, pronta a tutto pur di proteggere i suoi amici e alleati, pur di riavere Darlington indietro. E, se nel libro precedente, Turner era stato visto principalmente come qualcuno contro il quale Alex si scontrava, lo ritroviamo alleato, con i suoi traumi e desideri e, coinvolto, suo malgrado, sempre più nel mondo della magia. E Tripp…Beh, Tripp è il personaggio simpatico e maldestro dal cuore d’oro che completa il gruppo. Darlington diventa, in maniera diversa per ognuno di loro, un obiettivo, un guerriero da salvare, un amico da proteggere, un mentore da ritrovare e riportare indietro, il filo conduttore che unisce i quattro personaggi che compiono il Percorso.

Dal punto di vista tematico, la storia non è affatto leggera. Vengono affrontati, con delicatezza e maestria, tematiche come la depressione, la violenza, gli abusi, gli omicidi e pensieri suicidi, strupri e droghe. Viene ripreso anche ciò hanno subito sia Alex che Mercy, sottolineando non solo il dolore e la rabbia, ma anche il senso di colpa e la vergogna e il peso che si portano dietro. Entrambe sono due sopravvissute, che affrontano a loro modo e con i loro tempi ciò che hanno subito.

Hell Bent allarga il mondo già presentato in Ninth House, introducendo altri personaggi, demoni e affrontando questioni già introdotte precedentemente. Se già con gli avvenimenti del libro precedente era palese quanto le società segrete e i loro riti erano principalmente volte al vantaggio dei più facoltosi e quando la stessa Yale e la Nona Casa avessero il compito di nascondere soprusi e violenze, all’interno di Hell Bent è ancora più evidente la corruzione e il marcio che tutti conoscono, ma nascondono sotto il famoso tappeto.

Hell Bent si sviluppa su molteplici piani, sia nel passato che nel presente, sia nella vita di Alex che dei suoi amici e alleati, intrecciando il Percorso, il passato di Alex tornato a tormentarla, le indagini sugli omicidi nel campus, il tentativo di vivere una vita normale e via discorrendo, intrecciandosi sapientemente e senza mai appesantire la lettura.

Un libro emozionante, pieno di sorprese e colpi di scena e dopo questo finale, pretendo il terzo immediatamente!

Pubblicato in: Senza categoria

Victories greater than death- La pietra di Talgan di Charlie Jane Anders

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Victories greater than death- La pietra di Talgan di Charlie Jane Anders. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato l’evento e alla casa editrice Fanucci per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Charlie Jane Anders
pubblicato da Fanucci
“Per favore, ricorda quello che ti ho detto. Corri. Non smettere di correre per nessuna ragione al mondo.”
Tina Mains non è un’adolescente comune. Ha un lume di salvataggio interplanetario nel petto, e trascorre ogni giorno di vita sulla Terra in trepidante attesa che questo lume si attivi e che i suoi alleati alieni, che da piccola l’avevano nascosta sulla Terra per proteggerla, la vengano a prendere per riportarla nello spazio e permetterle di compiere il suo destino: sconfiggere un terribile nemico intergalattico e far trionfare la giustizia. In quest’ardua impresa spaziale, Tina potrà fare affidamento sulla sua migliore amica Rachael e su un equipaggio di alieni e terrestri determinato a portare a termine la missione, costi quel che costi. Riusciranno a salvare l’universo da ciò che lo minaccia e a ristabilirne l’equilibrio?

Victories greater than death è un romanzo di fantascienza accattivante, ben scritto e con personaggi delineati e a tutto tondo. Esattamente come la protagonista Tina, il lettore viene gettato in un mondo completamente nuovo, fatto di terminologia sconosciuta, razze aliene e scienze avanzate.

Devo quindi ammettere di essermi trovata un po’ spaesata e titubante e di averlo trovato un po’ confusionario. Il lettore si ritrova circondato da modi di dire molto fantasiosi e particolari (addirittura divertenti e ironici), molte razze aliene, armi e via discorrendo, dopo pochissime pagine, gettato all’interno dell’azione. È emozionante. Confusionario. Brillante.

Ci sono molte cose di cui vorrei parlare nella mia recensione. Una di quelle che mi ha immediatamente colpita è stata straordinaria attenzione data al genere e al modo in cui ognun3 si presenta con il proprio, all’importanza e rispetto del consenso dal semplice chiedere se ci si può abbracciare al capire quando qualcun3 ha bisogno di starsene da sol3. All’interno del libro è presente, dal punto di vista dei generi, razze etc, una grandissima diversità, affrontata e descritta in modo magistrale. Non solo. In un romanzo di fantascienza, sono molte le tematiche trattate sociali, come genocidio, eugenetica, abuso genitoriale, persone cacciate di casa e senzatetto, i danni del colonialismo e le sue conseguenze, le violenze perpetrate nei confronti di chi viene ritenuto inferiore e debole. Sono molti i temi sociali sviluppati e abilmente amalgamati in uno sci-fi interessante e ben scritto, lasciando il lettore speranzoso per un futuro che potrebbe migliorare.

Il worldbuilding è ben sviluppato, si incontrano specie molto diverse e le cui particolarità vengono descritte, dai tubicini sul viso come vermi, alle orecchie di volpe, al colore giallo e blue della pelle, tutto al contrario della protagonista. Una scelta fatta di proposito, quasi sicuramente per permettere al lettore di identificarsi con lei. Di Tina non sappiamo nulla, almeno dal punto di vista fisico, mentre è possibile seguire il suo sviluppo psicologico nel corso del libro. Infatti la giovane, pur credendo di essere preparata ad assumere il suo ruolo una volta acceso il lume, si rende conto che non tutto è come ha sempre desiderato, non tutto va secondo i piani e lei, Rachael e i loro alleati si ritrovano coinvolti rapidamente in una guerra tra specie, ma soprattutto tra ideologie. Da un lato la Flotta Reale e dall’altro la Compassione che, nonostante il nome propositivo, rappresenta la parte xenofoba e elitista della galassia in una guerra contro chi è diverso e più debole.

Interessante è il modo in cui tutti i personaggi, di diverse specie e lingue possano poi comunicare tra loro tramite la tecnologia, abbattendo distanze e separazioni in una società idealmente realizzata in questo libro. Alieni e terrestri uniti contro un nemico comune, personaggi profondamente “umani” nel senso di fallaci. Non si tratta di eroi giusto perché eroi, o personaggi dai poteri improvvisi e abilità nascoste, bensì personaggi in grado di commettere errori, imparare, seguire i loro istinti, sviluppare i loro talenti e lottare per la cosa più giusta, imparando a comprendere ciò che li circonda e il vero obiettivo.

Lo stile della Sanders è accattivante, divertente, molto coinvolgente e capace di trascinare subito all’interno della storia con battute sarcastiche, riferimenti pop e legami tra personaggi che, legati chi dalla necessità, chi dalla sopravvive, chi dall’amicizia, creano una forte connessione gli uni con gli altri, romantica e non.
Importantissimo il lavoro della traduttrice Leonarda Grazioso, che, nel caso di personaggi di genere non binario ha saputo esprimere il loro genere usando perifrasi, senza asterischi o schwa o altri modi solitamente usati. In un universo creato da Sanders dove la comunità queer è ampiamente compresa e accettata, leggere questo libro è stata una boccata d’aria fresca. Abbiamo personaggi che si innamorano, che si chiedono chi sono e i loro gusti, amicizie strette, cotte e via discorrendo, creando legami forti tra i vari personaggi.
Inoltre lo stile di scrittura usa diversi metodi come le registrazioni della Capitana, la chat, le imprecazioni e saluti particolarmente pieni di inventiva, in uno stile accattivante e coinvolgente.
I persone dal primo all’ultimo sono ben descritti e delineati, nei loro sogni, desideri, abilità, traumi, problematiche e via discorrendo, creandoli a tutto tondo anche con poche semplici frasi. L’insicurezza e il bisogno di starsene da sola di Rachael, l’abuso genitoriale di Keziah, la sfiducia nel genere umano di Elza e via discorrendo. Anche i cattivi della storia hanno le loro motivazioni, tutti i personaggi rappresentati non sono né bianchi né del tutto neri, ma la maggior parte moralmente grigi.

Concludo la mia recensione con una piccola confessione. Se ho trovato il libro ben scritto e intrigante, dal punto di vista emotivo non mi ha molto coinvolta. Non sono riuscita a connettere con nessuno dei personaggi e nonostante la storia sia scritta in modo scorrevole non è riuscita a catturarmi. È il caso in cui il “problema” è del lettore e non del libro, perché obiettivamente posso dire che è un bel libro. Emotivamente non mi ha sfortunatamente lasciato molto.

Nonostante ciò, però, è un libro che mi sento di consigliare agli amanti del genere della fantascienza, a chi sta cercando un libro colmo di diversità e rappresentazione queer ben fatta.

Pubblicato in: Senza categoria

The final gambit by Jennifer Lynn Barnes Book Tour

Hello and welcome to my stop for “The final gambit” by Jennifer Lynn Barnes! A huge thanks to Tbr and beyond tours for this chance and to the publisher for the copy!

Genre: Young Adult Mystery
Publishing date: August 30th, 2022
Goodreads | Amazon | Barnes & Noble | Book Depository | Indigo | IndieBound

Avery’s fortune, life, and loves are on the line in the game that everyone will be talking about.
To inherit billions, all Avery Kylie Grambs has to do is survive a few more weeks living in Hawthorne House. The paparazzi are dogging her every step. Financial pressures are building. Danger is a fact of life. And the only thing getting Avery through it all is the Hawthorne brothers. Her life is intertwined with theirs. She knows their secrets, and they know her.
But as the clock ticks down to the moment when Avery will become the richest teenager on the planet, trouble arrives in the form of a visitor who needs her help—and whose presence in Hawthorne House could change everything. It soon becomes clear that there is one last puzzle to solve, and Avery and the Hawthorne brothers are drawn into a dangerous game against an unknown and powerful player.
Secrets upon secrets. Riddles upon riddles. In this game, there are hearts and lives at stake—and there is nothing more Hawthorne than winning.

Avery only has to survive a few more weeks in the Hawthorne House in order to inherit billions, while paparazzi are dogging her every steps and financial problems arise. Living in the Hawthorne House, though, means to know, now better, the Hawthorne brothers, their secrets and they hers. But when danger comes to their house with a mysterious visitor and a kidnapping, they have to face a lethal and unknown player, ready to do everything in his power to beat Avery and to get revenge on the late Tobias Hawthorne. Between riddles, secrets, insecurities, puzzles and pasts best left buried, Avery, the brothers and Libby and Alisa are involved into another, more dangerous game, until the very surprising ending.

The final gambit is the last book of The inheritance games and it was such a pleasure to read. I’ve read this book in one setting because it was, like the others, fluid, captivating and so intriguing. The reader is finally able to get answers to unaswered questions about the pasts and the characters, Toby’s, Tobias’ and others’ lives, while facing an unknown opponent in a game made of, again, riddles and threats. While Avery and her family have to face this new threat, the characters’ growth is parallel. The reader is able to know them better and better in their relationships with each other, new loves and old ones, new and old wounds and while Avery and Jameson are the cutest couple ever, getting, understanding, supporting and loving one other every step of the way, the others aren’t less. It was intriguing and refreshing reading about the brothers and their bonds with each other and the old man and, mostly, now, with Avery. Above all, it’s so good to see how much Avery has grown since the first book and how much she has learned, becoming a smart and brilliant player, a strategist like the brothers.

The riddles, games and threats are, like in the previous books, amazing and fascinating to follow and understand, getting the reader more and more involved into the story and it was so good and thrilling. The story, filled with secrets uncovered, lies and games and plot twists, it’s amazing and a perfect ending. I will miss these characters so much!

Jennifer Lynn Barnes (who mostly goes by Jen) was born in Tulsa, Oklahoma. She has been, in turn, a competitive cheerleader, a volleyball player, a dancer, a debutante, a primate cognition researcher, a teen model, a comic book geek, and a lemur aficionado. She’s been writing for as long as she can remember, finished her first full book (which she now refers to as a “practice book” and which none of you will ever see) when she was still in high school, and then wrote Golden the summer after her freshman year in college, when she was nineteen.
Jen graduated high school in 2002, and from Yale University with a degree in cognitive science (the study of the brain and thought) in May of 2006. She’ll be spending the 2006-2007 school year abroad, doing autism research at the University of Cambridge in the United Kingdom.
Website | Twitter | Instagram | Goodreads
Pubblicato in: As Travars-Recensioni, Senza categoria

Hide di Kiersten White- Blog tour

Salve e benvenut* alla mia tappa del blog tour dedicato a Hide di Kiersten White. Un grazie enorme a Silvia per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

    

La sfida: trascorrere un’intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo).
Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita.
Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita -, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta.
Ma, quando capisce che l’eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze…

Si tratta di giocare a nascondino in un parco giochi abbandonato da decenni e non essere presi per poter vincere una grossa somma di denaro in grado di rivoluzionare la vita di un* dei quattordici partecipanti. Tutti sono pronti a vincere, anche barando, mentendo e ferendo gli altri, ma, man mano che i concorrenti vengono eliminati, o spariscono in circostanze misteriose, Mack, la protagonista, inizia a capire che qualcosa non va e insieme ad alcuni alleati cerca di scoprire la verità sul luogo in cui stanno giocando e sulle sue regole.

“Hide” è il tipo di romanzo la cui trama mi ha attirata subito. Interessante, accattivante, con un mistero di fondo e che spinge il lettore a continuare a leggere per capire cosa stia succedendo in realtà. Le mie opinioni sul libro sono un po’ ambigue, temo. Non l’ho adorato, né mi sento di condannarlo appieno, quindi farò una lista delle cose che mi sono piaciute e quelle che non ho trovato interessati.

Mi è piaciuta l’ambientazione. Un parco divertimenti abbandonato da decenni, inquietante con le sue giostre malmesse e la natura che ha reclamato spazi, creando nascondigli e zone incolte. Qui si svolge la gara di nascondino e ognuno dei partecipanti si ritrova a vagare, spesso senza direzione, per trovare il luogo adatto per nascondersi e non farsi trovare. Da chi, non lo sanno (E neanche noi).

Lo stile di scrittura è abbastanza ben fatto, coinvolgente e trovo che l’autrice abbia espresso alcune tematiche che riguardano i personaggi, come il senso di colpa, il dolore, la speranza, il rinchiudersi in se stessi evitando contatti con il mondo esterno per evitare di farsi male ed esporsi, abbastanza bene. Non benissimo, però. Ho anche apprezzato la caratterizzazione di alcuni personaggi, quali Mack, Ava, Brandon e LeGrand, che sono quelli “leggermente” un po’ più sviluppati e “completi”.

La trama in sé non è male, incuriosisce, spinge il lettore a continuare, anche se avrei sperato in una direzione diversa.

Passando ora alle cose che non mi sono piaciute, devo per forza parlare ancora della trama. La trama, come detto in precedenza, inizia bene e incuriosisce, ma non ho apprezzato il mistero in sé e la spiegazione, un po’ nebulosa del perché succede quello che succede. L’ho trovata un po’ frettolosa, avrei preferito fosse meglio argomentata e sviluppata. Tipica del “Inizia bene, ma si perde per la via.”

La caratterizzazione. Se mi sono piaciuti i personaggi accennati in precedenza, (ma, solo perché sono un po’ più sviluppati degli altri) l’autrice ha inserito il punto di vista di quasi 15 personaggi, se non di più, evitando, però, di svilupparli e dare loro un background articolato. Alcuni sono stereotipati al massimo, come quelli ossessionati dai media, fitness e dai soldi. I partecipanti hanno i loro punti di vista, ma, alcuni, hanno appena una paginetta o poco più e, fatta eccezione per alcune notizie gettate lì, non sono affatto sviluppati. Abbiamo Jaden che è il “cattivo” della situazione, del quale non conosciamo nulla, o Sydney o Atrius. Avrei preferito ci fossero meno partecipanti e che le loro storie fossero più sviluppate e complete o che il libro fosse stato un po’ più lungo in modo da consentire un loro background. Invece, spesso e volentieri, un personaggio viene introdotto con alcune cose sul suo passato e desideri e poi viene ucciso. Inoltre, pur essendo personaggi che dovrebbero essere adulti, dai dialoghi non sembra affatto così e loro spesso si comportano come teenagers.

Non ho, inoltre, apprezzato gli stereotipi presenti nel libro, come il dare per scontato che una donna sia lesbica perché ha i capelli corti e sia muscolosa o che un’altra abbia geni da psicopatico perché è sopravvissuta a una strage familiare o che una bella d’aspetto fisico sia da sottovalutare. L’elemento sovrannaturale è gettato lì senza essere ben spiegato e se è chiara la rabbia dell’autrice su alcune tematiche, il perpetrare la violenza di alcuni gruppi su altri, l’uso delle armi nelle scuole, lo si capisce più leggendo le note finali che nel libro stesso. O forse sono io che non ho ben compreso, ma davvero il nesso con le armi nelle scuole mi sfugge.

Insomma, ci sono diversi punti che non mi hanno affatto colpita e non riesco a dare oltre le due stelline.

Three gold stars on white background

Ecco a voi il calendario! Date un’occhiata alle altre recensioni!

Pubblicato in: As Travars-Recensioni, Senza categoria

Il ladro di Megan Whalen Turner- review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicata a “Il ladro” di Megan Whalen Turner. Un grazie a Francesca e alla Fanucci per la copia in anteprima che non ha influenzato il mio giudizio in alcun modo.

Megan Whalen Turner
edito da Fanucci, 2022
Eugenides, il Ladro della Regina, può rubare qualsiasi cosa, o almeno così dice. Ma la troppa sicurezza, si sa, fa brutti scherzi: colto in flagrante, viene arrestato. Per riconquistare la sua libertà, Gen riceve un’insolita proposta dal magus del re di Sounis; deve unirsi a una spedizione per recuperare il leggendario Dono di Hamiathes, una pietra che si dice sia nascosta in un elaborato labirinto sotto un fiume. Costretto, Gen accetta senza remore. Il viaggio all’inizio è irto più di pericoli psichici che fisici: il magus e gli altri uomini del re – il soldato Pol, gli aristocratici Sophos e Ambiades – lo insultano per il suo basso rango e la scelta della professione, negandogli persino cibo e cure mediche adeguate. Ma Gen non si dà per vinto: dentro di sé sa bene qual è la sua vera missione… La ricerca del Ladro di una gemma inestimabile costituisce lo sfondo per una storia di redenzione, tolleranza e amicizia in questo primo libro di Megan Whalen Turner che intreccia le storie di Gen e la sua avventura con estro e stile in un romanzo pieno di intrighi, peripezie e colpi di scena.

Gen è un ladro capace di rubare qualunque cosa, o almeno così dice e il suo vantarsi lo fa arrestare. Quando il magus del re di Sounis gli offre la possibilità di uscire dalla prigione in cambio del furto di una leggendaria pietra, Gen non può che accettare e intraprende così un viaggio con il magus, un soldato, Pol, due apprendisti aristocratici, Sophos e Ambiades verso una destinazione, all’inizio, misteriosa. Maltrattato e non considerato per il suo rango e professione, Gen stringe i denti, rispondendo con sarcasmo e intelligenza, ben sicuro di quella che sarà la sua missione. Quella vera.

“Il ladro. Il ladro della regina” è il primo volume di una saga YA fantasy composta da ben sei libri e scritta da Megan Whalen Turner, serie pubblicata inizialmente nel 1996. Ho deciso di leggere questo libro per due motivi principali. Anni fa una delle mie amiche mi aveva “convinta”, o meglio fortemente costretta a leggere uno dei suoi romanzi preferiti, “The thief” e avevo ceduto. E non mi era piaciuto. Ero arrivata a metà libro e mi ero allegramente arresa, decidendo che non era fatto per me. Quando l* mi* collegh* stavano parlando di organizzare un evento per lo stesso libro, tradotto edito da Fanucci anni dopo, ho deciso di dargli una seconda possibilità.

Ho molto da dire, quindi procederò per gradi. Dal punto di vista della trama, si può dividere grossolanamente “Il ladro” in due parti principali, o meglio, tre, se consideriamo il finale. Nonostante si tratti di un libro di poche pagine, sono 240 circa, la prima parte appare esageratamente lunga e prolissa, descrivendo, forse fin troppo, il viaggio che Gen e il suo gruppo intraprendono verso una destinazione non subito rivelata. Accade davvero poco in questa parte. L’autrice si focalizza sulle descrizioni dell’ambiente e sul worldbuilding non proprio sviluppato del tutto e sulle relazioni tra i personaggi che, personalmente, ho apprezzato.

Gen è un ladro capace e in quanto tale viene visto e usato dal magus per ottenere la leggendaria pietra, il Dono di Hamiathes. Ciò comporta prese in giro per il suo rango e professione, insulti alla sua intelligenza e spesso e volentieri viene maltrattato, picchiato e gli vengono negate cure adeguate. Questo atteggiamento nei suoi confronti migliorerà, lentamente, nel corso della storia. Gen dimostra un’arguzia, sarcasmo e intelligenza che stupirà i suoi compagni di viaggio, dimostrando loro e al lettore stesso con chi hanno a che fare, un personaggio da non sottovalutare con i suoi segreti e obiettivi nascosti.

Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi e i rapporti interpersonali. Gen spicca in quanto brillante, arguto e sarcastico, con i suoi botta e risposta e le sue conoscenze. Per quanto riguarda gli altri, il magus è una presenza che mostra e vanta la sua intelligenza, Ambiades è un personaggio che nasconde risentimento e rancore, Pol è la guardia tranquilla, ma capace e Sophos è uno dei personaggi che mi è piaciuto di più, con la sua timidezza e passione per i libri, osteggiato dal padre che vuole forgiarlo in qualcuno che non è. Le relazioni interpersonali, fatte di sfide, prese in giro, competizione e rivelazioni, costellano il libro e sono state apprezzate dalla sottoscritta, al punto da lasciarmi coinvolgere quando qualcosa accadeva ai personaggi.

Mi è piaciuto il modo in cui la storia è intrecciata ai racconti di dei e dee, sulla creazione del mondo e degli uomini, mescolandole, rimandando vagamente a Zeus e Era. La presenza di dee e dei, nei sogni, negli incontri, è un altro punto a favore del libro, perché ho adorato come fossero mescolati strettamente alla realtà “concreta” e come la loro presenza influisse e rispondesse alle richieste di Gen.

L’ambientazione non è molto sviluppata, a mio parere. Vengono descritte città e campi, introdotte tensioni politiche con re e regine, ingiustizie e guerre passate ed è molto prolisso. Dal punto della scrittura la storia è scritta abbastanza bene, ma il ritmo è molto lento fino alla metà del libro, per poi presentare colpi di scena alla Indiana Jones, inserire dei e dee che intervengono in aiuto e, nel finale, rivelazioni e sorprese.

Nel complesso ho lamentato principalmente questa lentezza nella narrazione, perché il libro sembra iniziare a metà, dopo un viaggio interminabile dove non accade nulla o quasi, eppure nel complesso non mi sento di condannarlo del tutto. Appare, ai fini della storia, come una grande introduzione a ciò che avverrà dopo. Ho avuto la sensazione che l’autrice avesse deciso di porre le basi, con l’ambientazione, le descrizioni, le tensioni politiche e via discorrendo, per ciò che avverrà nei volumi successivi, quindi appare come un’introduzione. Considerando il modo in cui è finito, sono intrigata nel continuare e sicuramente lo farò.

In conclusione, ho apprezzato la caratterizzazione e i rapporti interpersonali tra i vari personaggi e il modo in cui essi cambiano nel corso della narrazione e delle loro avventure, la presenza e influenza degli dei e dee all’interno della storia e l’intreccio di miti e realtà e i colpi di scena che mi hanno intrigata e fatto desiderare di continuare la saga.

Pubblicato in: Senza categoria

Vento di libertà di Lelio Bonaccorso- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Vento di libertà di Lelio Bonaccorso. Un grazie enorme a Valeria per aver organizzato l’evento e creato le grafiche meravigliose e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Lelio Bonaccorso
pubblicato da Tunué
Nel 1266 la Sicilia, fino ad allora governata dalla dinastia svevo-normanna, passa sotto il dispotico giogo degli Angioini. Mentre i dominatori si permettono ogni libertà, il popolo si dibatte fra tributi insostenibili, fame e ingiustizia. In questo scenario si intrecciano le vite di Dina e Jacques: lei siciliana, lui francese, due mondi lontani, diversi, ma uniti da un sentimento profondo. Nel 1282 il malcontento popolare esplode nella rivoluzione del Vespro: al grido di Antudo si risvegliano le coscienze dei siciliani che con fierezza ovunque si ribellano agli oppressori. Spinte da un profondo amore per la libertà, due donne – la stessa Dina e la sua amica Clarenza – sfideranno la morte, lottando in nome di colei che infonde coraggio nei propri figli: la grande Sicilia, madre di vita e preziosa custode dei popoli.
Finzione e realtà storica si intrecciano perfettamente in un graphic novel che ci restituisce l’importanza di tematiche centrali, ieri come oggi: il pregiudizio verso lo straniero, il diverso, l’amore come motore per il raggiungimento della salvezza. Una storia al femminile che celebra il coraggio e la determinazione di due donne.

Atto d’amore per Messina e la Sicilia in generale, “Vento di libertà” narra della dominazione degli Angioini e del malcontento della popolazione che, nel 1282, portò alla rivoluzione del Vespro, occasione in cui i siciliani si ribellarono agli oppressori con violenza e orgoglio. Protagoniste della storia e del patrimonio culturale collettivo messinese, che incarnano la graphic novel, sono due donne, Dina e la sua amica Clarenza che sfideranno la morte e lotteranno per la loro libertà, rifiutandosi di cedere agli oppressori e continuando a combattere per un mondo migliore. Interessante è la prefazione di Nadia Terranova, che fornisce al lettore un’introduzione storica alla vicenda, mostrando due donne che, nella cultura avevano il compito di suonare le campane del duomo di Messina e le cui figure sono celebrate poiché furono loro, per una volta ricordate, a salvare gli uomini. La storia di Dina e Clarenza non è di certo l’unica storia in cui le donne sono state protagoniste, ma una delle poche che è sopravvissuta all’oblio di una cultura e memoria prevalentemente maschilista, che tendeva e tende tuttora, a far scivolare nel silenzio il talento femminile esaltando quello maschile. Lelio Bonaccorso reinterpreta la vicenda delle due donne, poiché lacunosa e contraddittoria di suo, a modo suo, inserendo Dina e Clarenza in un’epoca di ribellione e rabbia, intrecciando finzione e realtà storica, romanzando e mostrando una Messina antica, con sguardo nostalgico e potente e con disegni brillanti e intensi, capaci di catturare l’attenzione del lettore e trascinarlo immediatamente nella storia, secoli e secoli addietro.

“Vento di libertà” mostra una Sicilia e una Messina, in particolare, orgogliosa, “fimmina”, stanca degli stenti e degli abusi, stanca di restare in silenzio. Un inno alla speranza e alla libertà, gridato con forza e coraggio e incarnato da Dina e Clarenza. Se nella graphic novel spiccano le figure femminili, c’è, purtroppo da sottolineare come rispecchi anche i tempi attuali e antichi, mostrando uomini che vogliono assoggettare le donne, trattandole come merce, ferendole e silenziandole.

Sono molti i temi affrontati all’interno di “Vento di libertà” e non solo guardare la storia attraverso lo sguardo feroce e brillante delle donne, quanto anche la paura del diverso e dello straniero, la sopraffazione dei più deboli, equilibri di potere che cambiano nel tempo, ma che vedono sempre la lotta tra ricchi e poveri, la speranza e la libertà. Questa graphic novel è potente e può essere vista in molteplici modi, come momento di evasione, di conoscenza e intrattenimento, cultura e arricchimento.

Ho adorato leggere “Vento di libertà”. Non solo ha arricchito il mio patrimonio culturale, mostrandomi una Sicilia e, in particolare, una Messina, piena di forza, orgoglio e speranza, ma ha attirato la mia attenzione con disegni bellissimi, mostrandomi donne forti e testarde, una città che non si è voluta piegare e la brillante speranza rappresentata visivamente dalla colomba.

L’unico aspetto “negativo” di una graphic novel che poteva essere perfetta è la lunghezza. In poco più di 150 pagine vengono condensati avvenimenti storici importanti, relazioni interpersonali che, purtroppo, non vengono sviluppate a dovere e personaggi difficili da affezionarsi perché presenti poco tempo. Avrei voluto conoscere meglio il rapporto tra Dina e Jacques e tra Dina e Clarenza, mentre, nonostante i temi e le numerose qualità, la caratterizzazione è frettolosa e condensa molto in poco spazio.

Nonostante ciò, “Vento di libertà” è una bellissima graphic novel e, pur non riuscendo a darle il massimo, ha le mie 4 meritate stelle.

Inoltre, passate anche dalle altre recensioni!