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Sole nero di Rebecca Roanhorse- review party

Benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Sole nero di Rebecca Roanhorse. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Disponibile su:     

Collana: Fantastica

ISBN: 9788804749196

588 pagine

Prezzo: € 17,00

Cartaceo

In vendita dal 16 maggio 2023

Nella città sacra di Tova, il solstizio d’inverno è un momento di celebrazioni e rinnovamento, ma quest’anno coincide con un’eclissi di sole, un evento astronomico raro che i Sacerdoti del Sole vedono come una rottura dell’equilibrio globale. Nel frattempo, una nave proveniente da una città lontana sta per arrivare a Tova proprio per il solstizio. La sua capitana, Xiala, una Teek caduta in disgrazia, ha il dono di un Canto in grado di placare le acque e sconvolgere le menti; trasporta un passeggero, Serapio, un giovane cieco, sfregiato, totalmente innocuo. Ma Xiala sa fin troppo bene che, di solito, quando un uomo è definito “innocuo”, finisce per diventare il malvagio della storia. Animata da una serie di personaggi indimenticabili, l’avventura narrata da Rebecca Roanhorse esplora temi come la decadenza del potere, il peso della storia, la lotta degli individui contro le convenzioni sociali e le ferite del loro passato.

Primo libro di una trilogia ispirata alle civiltà pre-colombiane, Sole Nero è una storia che si svolge su molteplici livelli, narrata da più voci narranti, le cui principali sono quella di Naranpa, Serapio e Xiala. Oscillando tra cielo e terra/acqua, letteralmente, tra le vicende di Serapio e Xiala sulla nave e sull’acqua e quelle di Naranpa in cielo e tra il clero, la storia è abbastanza intrigante. Popolata da personaggi complessi, ognuno con i propri obiettivi, capacità e sfaccettature, l’obiettivo della scrittrice è quello di creare un universo sfaccettato, carico di storia e pieno di intrighi. Purtroppo, per me, ci riesce a metà.

Sole nero è un libro che ha grandi potenzialità. Ambientato in un mondo d’ispirazione chiaramente non occidentale e orientale, ci viene detto dalla trama e dalle note che sarebbe d’ispirazione pre-colombiana. Eppure, nell’ignoranza del lettore, la storia poteva essere ambientata ovunque, poiché difficile da individuare, nonostante gli affascinanti mondi e tradizioni descritte. Le ambientazioni, il modo di navigare di ispirazione polinesiana, sono cose che si comprendono solo alla fine, grazie alle note dell’autrice stessa. L’idea della città sacra, dei sacerdoti, dei diversi clan e la convergenza che dovrebbe annunciare l’arrivo del Dio Corvo che avrebbe vendicato il suo popolo dalle violenze subite è estremamente affascinante, ma, purtroppo, resa non benissimo.

Si tratta di un libro di quasi 600 pagine, all’interno del quale la trama si perde e si dipana in maniera poco consistente, con elementi affrettati e poco considerati, un andamento oscillante, certe volte la storia è rapida, altre rallenta senza motivo e con alcuni buchi di trama e deus ex machina presenti. Vengono introdotte, accennate e poi abbandonate a se stesse, sotto trame che saranno, spero, sviluppate meglio nei libri successivi, ma che qui occupano solo spazio e non forniscono molto alla trama stessa, ma che, anzi, la rallentano e la bloccano.

Essendo una lettrice che ama leggere dei libri inclusivi, ero molto entusiasta di questo, dato che era stato celebrato come tale. All’interno di Sole nero c’è, infatti, un protagonista cieco, una donna bisessuale e personaggi non binari. Mi dispiace dirlo, però, ma si tratta di un libro che ha di inclusivo solo il nome. Nel parlare del personaggio bisessuale si ricorre ai soliti preconcetti e stereotipi che li vedono lascivi e disposti a fare sesso con chiunque, i personaggi non binari sono due, esattamente due, e ridott* allo sfondo e anche in questo caso vist* come moralmente ambigu* e capriccios*. Uno dei protagonisti è apparentemente cieco. Scrivo, apparentemente, perché la sua disabilità c’è e non c’è. Si tratta di un personaggio cieco che non si comporta da cieco, fatta eccezione per alcuni stereotipi nuovamente usati come la presenza di un bastone o come si muova. Un personaggio cieco di nomea, la cui cecità pare essere un’espediente narrativo che poi non porta da nessuna parte. Un cieco che però vede e si comporta come un personaggio vedente, la cui disabilità è decisamente poco chiara.

Sole nero è un libro che si presenta con una buona scrittura e una trama interessante, ma che, sfortunatamente, non è al livello di ciò che ci si è preposto. La caratterizzazione c’è, ma non del tutto, si ricorre a stereotipi che avrei preferito non vedere, la trama presenta dei buchi e un andamento oscillante. Si tratta di un libro con un grande potenziale, perché si vede che l’autrice ha fatto le sue ricerche, ma non ha saputo metterle in atto, sia nelle descrizioni, che nelle caratterizzazioni o nello svolgimento della trama stessa.

Mi dispiace dirlo, ma nonostante la presenza di molti personaggi, sono riuscita ad affezionarmi a nessuno di loro e ho trovato le relazioni interpersonali poco sviluppate o non necessarie ai fini della trama. Purtroppo non continuerò questa saga.

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Una virtù crudele di Emily Thiede- blog tour

Ciao a tutt* e benvenut* alla mia tappa del blog tour dedicato a Una virtù crudele di Emily Thiede. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

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Tre matrimoni. Tre funerali. Alessa china la testa per nascondere gli occhi asciutti mentre si inginocchia davanti alla bara tempestata di gioielli sull’altare. Avrebbe pianto. Dopo. Lo ha sempre fatto. Restare vedova a diciotto anni è senza dubbio una tragedia. Ma è difficile trovare le lacrime quando la si vive per la terza volta.

Il dono che gli dei hanno concesso ad Alessa, in effetti, avrebbe dovuto amplificare la magia del suo Dorgale, non ucciderlo al minimo tocco. E ora, a un soffio dall’arrivo di uno sciame affamato di demoni che divorerà tutto ciò che incontrerà su Sansaverio, la giovane Lumera non ha più tempo per trovare un altro compagno e insieme opporsi all’avanzata delle forze maligne. Inoltre, influenzati da un predicatore, i suoi stessi soldati tentano di assassinarla, convinti che ucciderla sia l’unica speranza di salvezza per l’isola.

Nel disperato tentativo di sopravvivere, Alessa decide di assoldare Dante come guardia del corpo personale, un emarginato cinico e con la fama di essere un assassino. Ma con la ribellione ormai alle porte, i segreti che nasconde l’uomo potrebbero condurre al più terribile dei tradimenti. Si tratta di un alleato o di un nemico? Da questa risposta dipende sia la vita della giovane sia il destino del suo Paese.

Alessa è stata scelta e benedetta dalla Dea in quanto Lumera. Il suo dono è quello di amplificare quello del suo Dorgale e in tal modo proteggere l’isola di Sansaverio dalla Grande Voragine. Eppure le basta il minimo tocco per uccidere ogni suo prescelto. Con poche settimane restanti prima che una folla di scarabei demoniaci uccidano tutti sulla sua isola, con un prete che incita alla ribellione e alla sua uccisione come unica soluzione per salvarsi, tra tradimenti nel palazzo e i suoi stessi consiglieri che optano per la sua morte per salvarsi, Alessa è disperata. Si ritrova, quindi, dopo essere quasi stata assassinata, ad assumere come guardia del corpo un giovane scontroso chiamato Dante, capace di destreggiarsi con armi e sia all’interno del palazzo che nella città. Inoltre, con il tempo che scorre veloce verso l’ennesima Grande Voragine, disposta a tentare il tutto per tutto, Alessa invita nel palazzo i rimanenti Dorgali, in modo da potersi allenare insieme e comprendere come meglio usare i loro poteri per proteggere se stessi e gli abitanti dell’isola. Eppure la presenza di Dante, con i loro battibecchi, confessioni e sentimenti che diventano sempre più forti potrebbe sbilanciare tutto quanto. O forse no.

Una virtù crudele è il romanzo di debutto di Emily Thiede e devo ammettere di esserne rimasta piacevolmente sorpresa. Si tratta di una lettura molto interessante, scorrevole e piena di tutto ciò che si potrebbe desiderare: magia, romanticismo, battibecchi, slow burn, momenti divertenti e romantici, “found family”, miti, bugie e rivelazioni. Un romanzo appassionante, divertente e romantico. Sin dall’inizio si è trascinati nella storia, in un’ambientazione che rimanda alle isole italiane, tra limoni e grandi costruzioni a picco sul mare, tra spiagge e scogliere, con una lingua antica che viene tradotta con il sardo, tra miti e leggende. Una Lumera con un potere in grado di salvare un’intera isola e un compagno, un Dorgale, al suo fianco per sostenerla e offrirle il suo, di potere. Tra demoni, leggende e superstizioni, Alessa si muove, investita di una responsabilità enorme, ingabbiata da regole e imposizioni, allontanata dalla famiglia, impossibilitata al tocco e diventando, ormai, più un simbolo che una persona. La storia viene narrata dalla giovane che, investita di responsabilità, viene privata persino del nome e si ritrova con un potere che non riesce a controllare e assolutamente isolata dal resto del mondo, quasi arrivando a cancellare se stessa. La presenza di Dante nella sua vita e, in seguito, dei restanti Dorgali, cambia ogni cosa.

La relazione tra Alessa e Dante è il punto focale del romanzo, una relazione fatta di battibecchi, flirtare, attrazione, mezze verità e un rapporto che, nel corso del romanzo, diventa sempre più profondo, nel quale i due protagonisti si ritrovano a fidarsi l’uno dell’altra, spingendoli non solo a diventare sempre più sicuri di se stessi e di ciò che li caratterizza, ma anche ad abbracciare chi sono davvero e le loro capacità e potenzialità. Il romanzo mescola sapientemente momenti divertenti e romantici, ribellioni e tentati omicidi, amicizie con gli altri Dorgali che, lentamente, diventano parte della famiglia e squadra di Alessa, impegnandosi ad aiutarla a proteggere la loro isola e a scoprire le verità nascoste tra miti e menzogne. Ho molto apprezzato lo sviluppo dei personaggi, in particolar modo di Alessa e Dante e il modo in cui iniziano a distaccarsi dai ruoli in cui la società li ha costretti ad assumere e a diventare ciò che vogliono essere, in un percorso fatto di presa di coscienza e riappropriazione. Gli altri Dorgali, Kamaria, Nina, Joseph, Sadia e Kaleb si mostrano al lettore con le loro paure e caratteristiche, passioni e desideri, creando, nel tempo, una famiglia attorno ad Alessa e ho davvero adorato il legame che si forma tra di loro.

Tra romanticismo, miti e leggende, menzogne e mezze verità, poteri magici, Scarabei giganti e dei e dee, questo romanzo è scorrevole, divertente e intrigante e non vedo davvero l’ora di leggere cosa accadrà in seguito!

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Ti auguro ogni bene di Mason Deaver- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Ti auguro ogni bene di Mason Deaver. Un grazie enorme a Franci per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

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Ben De Backer ha fatto coming out con i suoi genitori. Risultato: non ha più una casa e deve vivere con la sorella maggiore, Hannah, praticamente un’estranea, e suo marito Thomas, che non ha mai conosciuto. Solo Hannah, Thomas e la sua terapista sanno la verità, mentre a scuola, tra attacchi d’ansia e solitudine, Ben fa di tutto per essere notato il meno possibile. Ma le cose cambiano quando Nathan Allan, uno studente brillante e carismatico, entra nella sua vita. A mano a mano che la loro amicizia si approfondisce, i sentimenti che provano si trasformano e quella che sembrava solo una disastrosa sequenza di eventi potrebbe rivelarsi l’inizio di una nuova vita, felice. Straziante e divertentissimo, Ti auguro ogni bene è un inno alla vita, all’amicizia, all’amore, un folgorante esempio di speranza davanti alle avversità.

Ti auguro ogni bene è il romanzo di debutto di Mason Deaver e decisamente uno dei miei libri preferiti. Sono assolutamente al settimo cielo che sia stato portato in Italia e tradotto davvero bene.

Ben è una persona non binaria. Spint* dal desiderio di dirlo ai genitori e dalla preoccupazione che possa andare storto qualcosa, decide a fare coming out e purtroppo non va come aveva sperato. Cacciat* di casa alla fine dell’anno e costrett* a chiamare la sorella Hannah, con cui non ha rapporti da almeno dieci anni, la vita di Ben è sconvolta. Si ritrova, quindi, a vivere con Hannah e suo marito Thomas, costrett* a frequentare una nuova scuola e una terapista, (sono solo i suoi parenti e la dottoressa a conoscere la verità). Tra attacchi d’ansia e panico, la solitudine e il dolore del tradimento dei genitori, Ben lotta per andare avanti, facendosi più invisibile possibile. Cosa resa abbastanza complicata dallo spumeggiante Nathan Allan, che entra nella sua vita, l* punzecchia, l* spinge ad aprirsi con altre persone e a sentirsi un po’ meno sol*. Quando i sentimenti tra loro diventano un po’ più complicati e intensi, quando i genitori di Ben si fanno nuovamente vivi nella sua vita, Ben si ritrova a lottare tra la tranquilla esistenza che sta lottando per avere e nuove difficoltà. E il diritto, indissolubile, di essere chi vuole essere e amare chi desidera.

Ti auguro ogni bene è un romanzo assolutamente meraviglioso. Il primo romanzo che abbia letto che ha come protagonista una persona non binaria, Mason Deaver ha fatto un ottimo lavoro nell’esprimere le sensazioni provate da Ben, la sua ansia, frustrazione, amarezza, solitudine, in un romanzo che affronta con delicatezza, ma senza mai allontanarsi dalla verità o renderla meno dolorosa, ciò che si intende per abusi da parte dei genitori, psicologici e verbali, come la religione e il bigottismo siano usati per giustificare l’odio e l’ignoranza e quanto doloroso e difficile sia rifarsi una vita. In particolar modo se sei giovane. Lentamente e con difficoltà, Ben impara a circondarsi di persone che l* amano per chi è, per le sue passioni. Tra Mariam, conosciut* online, Nathan e le sue amiche Meleika e Sophie, Hannah e Thomas, Ben riprende a prendersi cura di se stess* ed ad amarsi.

Ti auguro ogni bene è un libro difficile da leggere per i temi affrontati, ma al tempo stesso è un inno alla vita, alla gioia, all’amicizia e all’amore. Bellissimo e straziante e assolutamente consigliato a ogni singola persona.

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Hell Bent. Portale per l’inferno di Leigh Bardugo

Salve a tutt* e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a “Hell Bent. Portale per l’inferno” di Leigh Bardugo. Un grazie enorme a Erika per aver organizzato l’evento e alla Mondadori per la copia in anteprima, che non ha in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Leigh Bardugo
pubblicato da Mondadori

Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un’anima dall’inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy “Alex” Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l’assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il “gentiluomo della Lethe”. Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all’opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l’oscurità insita nelle mura dell’università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.

Finalmente, dopo lunghi anni, Hell Bent è tra noi. Sequel di Ninth House, Hell Bent ritorna nelle librerie più carico che mai. Dopo la sconvolgente scoperta che il “demone gentiluomo” altri non è che Darlington, prigioniero dell’Inferno, Alex e la Dawes sono più determinate che mai nel riportarlo indietro, anche se ciò significa rischiare il loro posto nella Lethe e a Yale.

Tra testi da consultare, artefatti da utilizzare e animali protettivi, una squadra composta da dubbi alleati viene formata, tra cui un riluttante Tuner e un ex membro di una delle società segrete, il simpatico, ma imbranato Tripp. Per riportare indietro Darlington bisognerà compiere un Percorso, scendere all’inferno, salvare la sua anima e tornare indietro sani e salvi, ma non sempre chi va all’inferno torna tutto intero. O da solo. Inoltre, non potendo più fare affidamento su Yale e la Lethe stessa, che hanno dichiarato Darlington morto e oramai perduto, Alex e Dawes devono ingegnarsi per cavarsela. Semplice, no? Non esattamente, perché, come sempre, la situazione non è delle migliori.

Tra nuovi e inaspettati supervisori, professori misogini, omicidi misteriosi e un passato che si ripresenta a disturbare la già complicata vita di Alex, la giovane di ritrova a giostrarsi tra le responsabilità della Lethe, in quanto nuovo Virgilio, le ricerche per compiere il Percorso e salvare Darlington prima che sia troppo tardi, indagini di polizia e tentare di condurre una vita quantomeno normale. Eppure non c’è mai limite al peggio, soprattutto quando, dopo un viaggio all’inferno non andato “leggermente” secondo i loro piani, qualcosa torna indietro con loro ed è più che determinato a rovinare le loro vite. Tra poteri misteriosi e demoni in circolazione, Hell Bent aggiunge nuovi tasselli alla decisamente peculiare vita di Alex Stern e al mondo che la circonda.

Degno sequel di Ninth House, Hell Bent riprende lo stile dei capitoli che si alternano tra passato e presente, con stralci di diari e descrizioni di manufatti da parte di Pamela Dawes, citazioni ed enigmi vari. Hell Bent è grado di catturare l’attenzione del lettore sin dall’inizio, mescolando sapientemente architettura, magia, storie, poesie, a leggende, demoni, miti e la vita quotidiana che i nostri personaggi “cercano” di condurre. Lo stile di scrittura dell’autrice è meraviglioso, perché è talmente realistico il modo in cui narra che è come stare con Alex e Dawes ne Il Bastone, passeggiare per Yale, compiere ricerche nella biblioteca, indagare con Turner e tornare a Black Elm a trovare Cosmo.

Ho molto apprezzato il modo in cui Leigh Bardugo abbia approfondito ancora di più i personaggi di Alex, Dawes, Darlington e Turner in questo sequel. Grazie al sapiente uso di flashback, scorci di memorie strappati ai personaggi a causa del viaggio infernale stesso, il lettore ha modo di conoscerli meglio. Ritroviamo Alex, appesantita dai suoi traumi e dal passato, che lotta per condurre una vita normale a Yale, con le compagne di stanze e fingere che vada tutto bene parlando al telefono con sua madre, ma che, concretamente, si ritrova divisa tra una vita universitaria, le responsabilità della Lethe e minacce dal suo passato, oltre alla sua determinazione di riportare Darlington sano e salvo a casa. Una giovane testarda e piena di coraggio, che sente di non appartenere a nessun luogo, che si sente “sbagliata”, una sopravvissuta che desidera andare avanti e sistemare i suoi errori, proteggendo e salvando le persone che ama. Anche da se stessa.

Darlington, che dopo i suoi traumi, lotta tra due nature in opposizione tra loro, per ritornare se stesso e comprendendo che rimettere le cose com’erano all’inizio è molto improbabile, soprattutto dopo i tradimenti subiti. Tramite i suoi enigmi r la presenza del fantasma del nonno, inoltre, Alex, e il lettore con lei, è anche in grado di comprendere ancora di più il passato del giovane.

Ho, inoltre, apprezzato aver potuto conoscere meglio Pamela Dawes, poco presente nel primo libro e scoprire un personaggio molto realistico nella sua difficoltà a relazionarsi con gli altri, nella sua ansia e timidezza, nella sua gentilezza a prendersi cura delle persone cui si affezione, quasi una “mamma chioccia”, con la sua saggezza e intelligenza. Un personaggio affettuoso e leale, pronta a tutto pur di proteggere i suoi amici e alleati, pur di riavere Darlington indietro. E, se nel libro precedente, Turner era stato visto principalmente come qualcuno contro il quale Alex si scontrava, lo ritroviamo alleato, con i suoi traumi e desideri e, coinvolto, suo malgrado, sempre più nel mondo della magia. E Tripp…Beh, Tripp è il personaggio simpatico e maldestro dal cuore d’oro che completa il gruppo. Darlington diventa, in maniera diversa per ognuno di loro, un obiettivo, un guerriero da salvare, un amico da proteggere, un mentore da ritrovare e riportare indietro, il filo conduttore che unisce i quattro personaggi che compiono il Percorso.

Dal punto di vista tematico, la storia non è affatto leggera. Vengono affrontati, con delicatezza e maestria, tematiche come la depressione, la violenza, gli abusi, gli omicidi e pensieri suicidi, strupri e droghe. Viene ripreso anche ciò hanno subito sia Alex che Mercy, sottolineando non solo il dolore e la rabbia, ma anche il senso di colpa e la vergogna e il peso che si portano dietro. Entrambe sono due sopravvissute, che affrontano a loro modo e con i loro tempi ciò che hanno subito.

Hell Bent allarga il mondo già presentato in Ninth House, introducendo altri personaggi, demoni e affrontando questioni già introdotte precedentemente. Se già con gli avvenimenti del libro precedente era palese quanto le società segrete e i loro riti erano principalmente volte al vantaggio dei più facoltosi e quando la stessa Yale e la Nona Casa avessero il compito di nascondere soprusi e violenze, all’interno di Hell Bent è ancora più evidente la corruzione e il marcio che tutti conoscono, ma nascondono sotto il famoso tappeto.

Hell Bent si sviluppa su molteplici piani, sia nel passato che nel presente, sia nella vita di Alex che dei suoi amici e alleati, intrecciando il Percorso, il passato di Alex tornato a tormentarla, le indagini sugli omicidi nel campus, il tentativo di vivere una vita normale e via discorrendo, intrecciandosi sapientemente e senza mai appesantire la lettura.

Un libro emozionante, pieno di sorprese e colpi di scena e dopo questo finale, pretendo il terzo immediatamente!

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Il regno dei demoni di Victoria Aveyard- Review Party

Salve e benvenut3 al review party dedicato a “Il regno dei demoni” di Victoria Aveyard, sequel di “Il regno delle ceneri”. Un grazie enorme a Silvia per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

di Victoria Aveyard (Autore), Alessandra Petrelli (Traduttore), Mondadori, 2022

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Il destino del mondo giace sul filo di una lama. Combattendo insieme alla sua banda di improbabili compagni, Corayne sta imparando ad abbracciare l’antico potere che le scorre nelle vene e a comprendere lo straordinario potere della spada ereditata dal padre. Ma il suo viaggio è tutt’altro che concluso. L’esercito della regina Erida, infatti, sta marciando attraverso Allward spalleggiato da Taristan, che lungo il cammino apre portali su mondi da incubo radendo al suolo interi regni. Se vuole salvare il mondo che conosce, Corayne non ha altra scelta se non radunare un esercito tutto suo. Per farlo, lei e i suoi compagni dovranno percorrere terre pericolose e affrontare assassini, bestie ultraterrene e mari tempestosi. Ma Taristan ha scatenato un potere malefico molto più letale dei suoi eserciti di mostri. Qualcosa di tremendamente pericoloso attende nell’ombra, qualcosa che potrebbe consumare il mondo e spegnere ogni speranza di vittoria.

“Il regno dei demoni” riprende subito dopo la fine burrascosa del libro precedente e troviamo Corayne e i Compagni alle prese con le conseguenze della chiusura dello Spectrum, tra mostri e cadaveri, nell’oasi di Nezri. Nonostante questa vittoria, però, il prezzo pagato è stato alto, tra soldati uccisi, traumi psicologici e la necessità di trovare degli alleati al più presto. Prima che Taristan, appoggiato dalla regina Erida, conquisti e distrugga ogni cosa sul loro cammino, nella loro sete di sangue. Quindi, tra traversate di deserti, mari burrascosi, incontri inaspettati, mostri, incubi e poteri da scoprire, Corayne prosegue nel suo cammino, appoggiata dal suo gruppo e pronta a tutto per salvare il suo mondo.

Il destino del mondo come lo conoscono giace sul filo su una lama. La storia, raccontata come nel libro precedente, da molteplici punti di vista, segue le vicende dei due gruppi, Taristan e Erida e Corayne, Andry, Dom, Valtik, Sorasa, Charlie e Sigil. Il regno dei demoni permette, tra viaggi e scontri, incontri e sorprese, la possibilità di approfondire ancora di più i suoi personaggi. Corayne non è più la ragazzina sprovveduta e persa del primo libro, che si ritrova il destino del mondo, letteralmente, tra le mani. Tra lezioni di combattimento con la spada e l’appoggio del suo gruppo, è cresciuta e si sta pienamente rendendo conto dei sacrifici cui stanno andando incontro, diventando, a ogni passo compiuto, sempre più sicura di sé, di ciò che desidera, di chi desidera e di ciò che è disposta a fare per ottenerlo. Troviamo un Dom e un Andry alle prese con i loro demoni interiori, appesantiti da ciò che hanno visto, subito e perso, il senso di urgenza di trovare alleati fidati che possano appoggiarli nella lotta contro Taristan, mentre, lontano, la cugina Ridha cerca di fare lo stesso. In questo libro è inoltre possibile conoscere meglio Sorasa e il suo passato, qualcosina di più su Valdik e Charlie ed è stato davvero un piacere.

Dal punto di vista geografico, inoltre, il mondo dei protagonisti si allarga, introducendo città, deserti e ghiacci, nuovi personaggi, come il principe Oscovko, i fiordi dove Ridha cerca e trova alleati, come altri Vedera. Così come, dall’altro lato, le conquiste spietate di Taristan e Erida e il loro esercito di non-morti, che, passo dopo passo, mirano a conquistare con la violenza ogni regno sul loro cammino. Erida, pur essendo un personaggio crudele e violento, resta uno dei più sfaccettati del libro. Una giovane donna, costretta a crescere in fretta dalla corona che porta, convinta delle sue decisioni, compresa quella di allearsi con Taristan e appoggiare le sue conquiste e il suo legame con Nimbus, fiera di se stessa e della sua dignità, in una lotta, pur lontana, tra il suo gruppo ed esercito e Corayne, i compagni ed alleati.

Dal punto di vista dei personaggi è stato un piacere seguire la loro crescita e vederli più sicuri di sé e sfaccettati, così come geograficamente è stato interessante seguirli nei loro viaggi, conoscere nuovi alleati e imparare nuove cose su Nimbus, i regni, i mostri. Stilisticamente parlando, cosa che ho notato dal primo libro, quindi è proprio dello stile dell’autrice, Victoria Aveyard tende ad essere leggermente prolissa nello scrivere. Dal punto di vista della trama accade poco, a parte lunghissimi viaggi, riflessioni e approfondimenti sui personaggi e ciò, almeno per me, ha reso il libro un po’ lento da leggere e finire. Ci sono colpi di scena, alcuni prevedibili, altri inaspettati (altri direttamente annunciati sin dall’inizio), cose che mi hanno piacevolmente colpito e altre che ho trovato un po’ inutili.

Nel complesso, però, non posso non dire che la storia è accattivante (lo sarebbe di più se lo stile fosse più rapido e intenso), ma non è difficile affezionarsi ai personaggi, buoni e cattivi che siano e non vedo davvero l’ora di leggere ciò che accadrà in seguito.

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Dev1at3 di Jay Kristoff- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Dev1at3 di Jay Kristoff. Un grazie enorme a Raggy Words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per le copie in anteprima, che non hanno in alcun modo influenzato le mie opinioni.

Jay Kristoff
pubblicato da Mondadori

E l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

Dopo il finale scioccante di Lifel1k3 leggere il seguito era obbligatorio e impellente e mi sono immediatamente gettata nella lettura. La vita di Eve, così come la conosceva, non era altro che una menzogna. Tradita, ferita e usata, la giovane decide di allearsi con i suoi “fratelli” e “sorelle”, altri androidi sembianti e mettersi alla ricerca di Ana Monrova, nel tentativo di riportare in vita i loro familiari uccisi e di scoprire i segreti nascosti di chi credeva fosse suo padre. Prima migliore amiche, ora dai lati opposti di una guerra in procinto di avvenire, Eve e Lemon sono lontane per la prima volta. Le due giovani, Ezekiel e Cricket si ritrovano, per la prima volta, separati, intraprendendo percorsi diversi e cercando di raggiungersi e impedire che qualcosa di terribile possa accadere, sia al mondo che all’un l’altro.

Il mondo introdotto da Lifel1k3 si espande, permettendo al lettore non solo di apprezzare il percorso individuale dei diversi personaggi, che hanno ora propri punti di vista e avventure, ma anche l’occasione di conoscere le corporazioni BioMass e Daedalus, la Fratellanza e altre megalopoli. Tra rapimenti, rifugi sotterranei, nuove e vecchie conoscenze, poteri sovrannaturali e fanatismo violento mascherato da religione, le regole del gioco sono di nuovo cambiate.

Rispetto al primo libro, cosa che ho apprezzato moltissimo, sono stati i diversi punti di vista che vengono sviluppati e che permettono al lettore di seguire i percorsi di Eve, Cricket, Ezekiel e Lemon. Lemon, in particolare, si ritrova a dover accettare e comprendere un potere a lungo rifiutato, dal quale si è sempre nascosta per paura di violenze e rifiuti. Quando l’incontro con altri devianti le apre un nuovo mondo, sotterraneo, fatto di persone come lei e poteri sovrannaturali, tutto cambia. In fuga da chi vuole usarla come arma, nella guerra incombente tra le due corporazioni, Lemon si ritrova a dover imparare a fidarsi e a difendersi. La squadra, precedentemente composta da Eve, Lemon, Cricket e Ezekiel, si spacca, si allarga, i personaggi si ritrovano ai lati opposti, impersonando ruoli che costantemente cambiano, tra rifugi sotterranei, menzogne e altre verità, poteri e nuove conoscenze, tra improbabili alleati, violenze e false speranze.

All’interno di Dev1at3, se in Lifel1k3 era Eve la protagonista principale a compiere un percorso di crescita, muovendosi in un mondo devastato e in rovina, nel sequel Lemon è il personaggio principale. Da spalla, personaggio comico e secondario, la giovane prende coscienza dei propri poteri sovrannaturali, della propria identità e forza e, pur rimpiangendo la sua amicizia con Eve, pur lottando per ritrovare chi ha perso, Lemon incontra nuovi alleati, cresce e si sviluppa individualmente, diventando un personaggio più sicuro di sé e delle proprie capacità, cosa che ho adorato e apprezzato. Questo percorso, alla ricerca della propria identità, slegata dal gruppo e da Eve, lo intraprendono anche Ezekiel e Cricket, tra nuovi e vecchi amici e alleati e lo compiono anche gli altri sembianti.

Dev1at3 mi è piaciuto leggermente di più rispetto al primo libro. L’universo introdotto viene allargato, pericoli nuovi sono introdotti e i personaggi crescono, si lasciano, si cercano, lottano per se stessi e per gli altri. Ho particolarmente apprezzato aver potuto leggere di più su Lemon e la Fratellanza e notare quanto ogni personaggio, a modo suo, si stia sviluppando. Essendo il secondo libro di una trilogia, Dev1at3 prepara il terreno allo scontro finale, che non vedo l’ora di leggere.

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Lifel1k3 di Jay Kristoff- Review party

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicata a Lifel1k3 di Jay Kristoff! Un grazie enorme a Raggy words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Jay Kristoff
pubblicato da Mondadori


Eve ha diciassette anni, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l’unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente. Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli. Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell’ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.

La vita di Eve, diciassette anni, non è mai stata semplice, ma di colpo tutto è peggiorato. Il suo robot da combattimento è distrutto, ha perso crediti con gli allibratori con cui ha scommesso e non sa come pagare le medicine per suo nonno, ma soprattutto, ha appena scoperto di poter manipolare energia con la sua mente, mettendo pazzi fanatici sulle sue tracce. A rendere tutto ancora più complicato è il ritrovamento di un sembiante, un ragazzo androide di nome Ezekiel che pare conoscere qualcosa su di lei. Da lì inizia un’avventura fatta di colpi di scena, viaggi spericolati, pericoli e fughe e, soprattutto, segreti che era meglio tenere celati.

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
    IL TUO CORPO NON TI APPARTIENE.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
    LA TUA MENTE NON TI APPARTIENE.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
    LA TUA VITA NON TI APPARTIENE

Lifel1k3, primo volume della trilogia di Jay Kristoff, portata in Italia da Mondadori, è uno sci-fi, ambientato in un mondo post-apocalittico, distrutto da violenza, guerre e radiazioni, all’interno del quale esiste un immenso divario tra ricchi e poveri e nel quale si muove e cresce la protagonista della storia, Eve, una giovane diciassettenne. La ragazza, insieme al fidato robottino Cricket, alla migliore amica Lemon e al nonno, si ritrova costretta a farsi strada in un mondo popolato da sette pericolose, come la Fratellanza, che va contro ogni tipo di modifica genetica e tecnologica, gang e via discorrendo, sopravvivendo di lotte tra robot e rovistando tra rifiuti per pezzi potenzialmente da rivendere al mercato. Quando un giorno la sua vita viene stravolta, ogni cosa cambierà. E non necessariamente per il meglio.

Jay Kristoff, con il suo stile particolare, parole inventate, modi di dire peculiari, getta immediatamente il lettore all’interno della storia, lasciandolo alle prese con robot parlanti, ma dotati di una propria coscienza, pur essendo limitati dalle Tre Leggi (presenti all’inizio del libro), un pianeta distrutto con zone radioattive, corporazioni che minacciano il controllo dell’intero pianeta e poteri sovrannaturali che nessuno sa spiegarsi. Oltre a un ragazzo androide affascinante che stravolgerà la vita di tutti. Pur non essendo una storia estremamente originale (robot che acquisiscono una propria coscienza e intelletto, guerre tra multinazionali, segreti nascosti e pericolosi), Lifel1k3 è un libro molto intrigante, che ha catturato subito la mia attenzione.

Dal punto di vista stilistico, vorrei fare due considerazioni. Jay Kristoff ha uno stile molto particolare e gettando il lettore all’interno della storia sin dall’inizio è normale trovare l’ambientazione leggermente confusionaria. Una volta colta, come le differenze tra i vari robot, le gang e via discorrendo, tutto è molto più semplice e la storia diventa scorrevole e accattivante. Credo, almeno per quanto mi riguarda, che sia una delle caratteristiche tipiche degli sci-fi, doversi abituare leggermente a un’ambientazione molto originale e fantasiosa. Per quanto riguarda la caratterizzazione, Eve è protagonista quasi assoluta della storia, nonostante sporadicamente intervengano altri personaggi, tra cui Lemon. Tra nuove e vecchie tecnologie, stomaci dei Kraken, megalopoli, furti e fughe rocambolesche, Eve, accompagnata da Lemon, Cricket e Ezekiel compiono un percorso di crescita, alla ricerca di verità e persone. Tra battute, false minacce e prese in giro, ho molto apprezzato i nuovi e vecchi legami formatisi tra questi personaggi. Uno dei rapporti che ho amato di più è quello tra Eve e Lemon, legate da un passato in comune, supportandosi, aiutandosi e amandosi e affrontano un viaggio non proprio semplice. Il percorso, sia fisico che psicologico che intraprendono come squadra non è affatto semplice, ma devo ammettere che, tralasciando il percorso di Eve, alcuni personaggi restano un po’ statici e poco sviluppati.

In un mondo distrutto da guerre, radiazioni e violenza, dove la tecnologia ha compiuto passi da gigante, modificando corpi, migliorandoli e trasformandoli (tra bracci elettronici, occhi che zoomano e impianti nel cervello) Lifel1k3 pone quesiti interessanti sull’importanza del consenso e sui limiti che dovrebbe porsi la tecnologia, che, spesso e volentieri, nel suo percorso, dimentica e/o trascura i desideri altrui. In un mondo dove esistono i logika, macchine senzienti, ma obbligate dalle Tre Leggi a obbedire all’essere umano, la linea tra obbedienza cieca e abuso è più sottile che mai e spinge il lettore a chiedersi: cosa sia la coscienza? Quali sono i limiti delle tecnologie e quando il migliorare la vita umana sfiora e supera regole non scritte? Cosa significa essere umano se una macchina è programmata per avere i tuoi stessi sentimenti? Cosa ci distingue dall’essere liberi e schiavi?

Lifel1k3 è una storia accattivante e ben scritta, in grado di attirare il lettore immediatamente. Ho letto l’intera trilogia in pochi giorni e spero che la possiate apprezzare anche voi! Date uno sguardo anche alle altre recensioni, i nomi dei blog li trovate sopra!

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Scholomance 2 – La prova finale di Naomi Novik

Disponibile su:     
ISBN: 9788804731610
312 pagine
Prezzo: € 19,90
Cartaceo
In vendita dal 18 ottobre 2022

“Nella saggezza troveremo rifugio”: così recita il motto della Scholomance.

Qualcuno potrebbe persino sostenere che sia vero – peccato che qui la saggezza sia difficile da trovare, figuriamoci il rifugio.

La nostra amata scuola, infatti, da sempre fa del suo meglio per “divorare” noi studenti, ma ora che sono arrivata all’ultimo anno e mi sono guadagnata in qualche modo una manciata di alleati, mi sono accorta che la Scholomance ha sviluppato un desiderio molto particolare per me. E sebbene finora sia sempre riuscita a contrastare le ondate infinite di nefasti che mi ha scagliato contro tra un estenuante compito a casa e l’altro, non ho idea di come io e i miei compagni riusciremo a sopravvivere alla prova finale, il giorno del diploma.

Certo, io potrei accettare il mio destino, abbracciare la stregoneria nera e salpare per acque molto meno pericolose. Sarebbe facile. Ma non ho intenzione di mollare. Non cederò ai nefasti né al destino. E soprattutto non alla Scholomance. Riuscirò a portare me e i miei amici fuori da questo posto orribile una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio.

“Stai molto lontana da Orion Lake”

Così si concludeva il libro precedente e nello stesso modo si apre il secondo volume della trilogia di Naomi Novik, trovando una El confusa e circondata da nuove matricole. Seguirà il consiglio di sua madre? Già conosciamo la risposta.

Dopo essere sopravvissuta all’anno precedente, formato un’alleanza ed avere, più o meno, un ragazzo, El è pronta ad affrontare il suo ultimo anno alla Scholomance. Quindi, è tempo di compiti, diplomarsi, incantesimi, alleanze e preprazioni. Peccato che qualcosa non stia andando come dovrebbe. Ci sono sempre meno nefasti, lasciando un Orion abbattuto e sconsolato perché non può più combatterli e accumulare mana e i pochi presenti e la stessa scuola sembrano fare di tutto per ostacolare El e spingerla nella direzione in cui lei, testardamente, rifiuta di andare: quella di cedere alla profezia dei suoi parenti e diventare una strega oscura. Non ha nessuna intenzione di mollare e cedere al suo destino, né alla stessa scuola. In un nuovo anno pieno di battaglie, nuove amicizie, alleanze e lo stringersi sempre più forte di legami, El naviga la scuola e la sua vita a testa alta e con modi scortesi e bruschi, come la conosciamo e amiamo.

Dal punto di vista dell’azione, non ve n’è molta, ma i personaggi crescono, stringono legami e scoprono di non essere soli, aiutandosi a vicenda, creando alleanza, allevando famigli e aggiungendo nuove persone alla cerchia. El, che aveva stretto un’alleanza con Liu e Aadhya, si ritrova “amica” di Chloe, corteggiata dalla cerchia di New York, ostacolata da quella di Bangkok e a rendersi conto che, nonostante la situazione sia terribile nella scuola, qualcosa di tremendamente oscuro e pericoloso sta accadendo anche al di fuori delle mura stesse, quando notizie di cerchie scomparse si fanno strada nei gossips.

Ho adorato la caratterizzazione e il legame tra i vari personaggi. Non solo tra El, Liu e Aadhya, ma anche tra loro e Chloe, Orion e altri personaggi introdotti. Per quanto riguarda il legame tra El e Orion è decisamente uno dei miei preferiti, fatto di pugni sulle spalle (El), corteggiamenti (Orion), alzate di occhi (El), appuntamenti (Orion). Vedere El crescere e rendersi conto di non essere sola, di avere amici e persone cui contare, persone che vanno al di là delle alleanze, che tengono davvero a lei a prescindere da ciò che lei può dare loro è stato commovente e molto motivante. Ritroviamo una El cresciuta, forte e sempre più testarda e quando in lei si fa strada il desiderio di proteggere e salvare tutti quanti, poca resistenza incontra nei suoi amici e alleati. Tra piani e strategie, allenamenti e incantesimi, nuove pozioni e scoperte, il secondo libro della saga, pur non avendo molta azione, è al tempo stesso emozionante e coinvolgente quanto il primo.

Dopo il finale, non vedo assolutamente l’ora di leggere il seguito!

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Gallant di V.E. Schwab

Salve e benvenut* alla mia tappa del review party dedicato a Gallant, scritto dalla geniale VE Schwab. Un grazie enorme a Raggy Words per aver organizzato l’evento e alla casa editrice per la copia in anteprima che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Disponibile su:     

Le ombre non sono vere.

I sogni non ti faranno del male.

E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant.

Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro…

Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.

E Olivia, senza pensarci due volte, parte.

Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.

Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.

Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.

Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?

E cosa vorranno in cambio?

Se mi conoscete anche solo un po’, dovreste sapere quanto io adori Victoria Schwab e qualunque cosa lei possa scrivere. Questo libro non fa eccezione.

TW: bullismo, sangue, omicidi.

In questo nuovissimo standalone Il giardino segreto incontra Crimson Peak e Coraline, nel creare una storia geniale e coinvolgente, narrata dalla protagonista, Olivia e il suo percorso alla ricerca di un posto cui appartenere, nel tentativo di trovare la sua famiglia.

Olivia Prior è cresciuta nel Collegio per ragazze indipendenti Merilance, un posto freddo e al quale non sente di appartenere, bullizzata e ferita e l’unica cosa che le rimane della sua famiglia è il diario di sua madre, parole che ormai ha imparato a memoria, anche quando esse precipitano nella follia.

La casa si sceglie.

Home is a choice” è ciò che sua madre ha scritto nel suo diario, inframmezzato da disegni cupi e dal significato sconosciuto. Olivia sente il bisogno di appartenere a qualcosa, a qualcuno, quindi quando una lettera arriva, invitandola a tornare a Gallant, nello stesso luogo da cui sua madre l’ha messa in guardia più volte nel diario, Olivia non può che accettare, speranzosa di trovare lì qualcuno che possa prendersi cura di lei. Eppure lì nessuno la sta aspettando, nessuno ha scritto la lettera e suo cugino Matthew è ostile, la casa è infestata da gul e nulla sembra avere senso. Olivia, però, ha sempre avuto la capacità di vedere i gul e adesso che ha incontrato una parte della sua famiglia non è intenzionata ad andarsene. Anzi, è sempre più ansiosa di scoprire cosa le nascondono e cosa la stessa casa le vuole celare. Così come il misterioso muro che è in grado di condurla in un’altra Gallant, un posto infestato da gul corporei, un posto in rovina e fatiscente, dove è la Morte a comandare e dove Olivia è costretta a prendere una posizione, sempre lottando per capire dove e a chi appartenere.

Gallant è una storia straordinaria, coinvolgente, sulla vita e la morte, sulle ombre e sui demoni e su una giovane donna attratta da entrambi i mondi. Una storia che parla dell’appartenenza, a qualcuno, a qualcosa, di famiglia e di lottare per sentirsi parte, finalmente di qualcosa, ancorata, salva. Una fiaba oscura e inquietante.
Lo stile di scrittura della Schwab è, come sempre, straordinario e questa storia sarà in grado di catturare il lettore sin dalla prima pagina. Inquietante e meraviglioso, intrigante e commovente, ha riempito il mio cuore di nostalgia, amore e speranza.


La storia è narrata da Olivia, che è un personaggio principale, testardo e brillante, che ha vissuto tutta la sua vita a Merilance, un luogo in cui è stata ferita e bullizzata perché non può parlare, ma che, nonostante il suo non proprio roseo passato, è colma di determinazione e resilienza. La storia è quasi come una fiaba: una giovane orfana che riceve un messaggio da un parente lontano che si offre di prendersi cura di lei, di ospitarla nella sua casa e nel seguire la lettera, Oliva potrà finalmente conoscere qualcosa in più su sua madre, sui membri della sua famiglia. La realtà è, però, ben diversa dalla fantasia e la giovane si ritroverà coinvolta in un’avventura oscura e in una guerra tra luci e ombra, passato e presente. Gallant è piena di segreti, lutti e perdite e lei dovrà fare di tutto per proteggere se stessa e i suoi abitanti dalle minacce.

La storia è brillantemente scritta, piena di colpi di scena e ruota attorno al personaggio di Olivia che parte come una giovane persa e curiosa per poi diventare coraggiosa, forte e determinata alla fine del libro, sicura di sé e della storia della sua famiglia. La storia è intrecciata con parti del diario della madre della giovane e con misteriosi e inquietanti disegni e il lettore, seguendo la protagonista, cerca di capirne il significato. Ho adorato l’ambientazione e soprattutto come il grigiore di Merilance sia in netto contrasto con i colori di Gallant, pieno di fiori, verde e Sole e anche il modo in cui le due Gallant, separate dal muro fatiscente, siano, ancora una volta, uno lo specchio dell’altra. La prima, luminosa, pur con pochi abitanti e la seconda popolata da ombre, ma fatiscente, oscura e grigia. Interessante anche il modo in cui la stessa Olivia venga attratta dai colori, dopo una vita trascorsa a Merilance e quanto respinga il mondo dell’altra Gallant, pur essendone attratta e incuriosita.

Se Olivia è il personaggio principale della storia, le parole della madre “incombono” sulla giovane e sull’intera storia, intrecciandosi, mescolando passato e presente e aiutando sia Olivia che il lettore a comporre i pezzi della storia, in un commovente e triste quadro, una storia d’amore, legami, perdita e lutto. Quasi come se avessimo due storie, che si intrecciano e vivono l’una accanto all’altra. Non solo Olivia è egregiamente descritta e caratterizzata, ma anche gli altri personaggi, come Matthew e ciò che ha perduto, nei suoi sacrifici e nella sua rabbia, Hannah e Edgar, nella loro testardaggine e nei loro modi di proteggere non solo se stessi, ma anche ciò che rimane della famiglia Prior, rappresentando Matthew e Olivia una casa, una famiglia e persone disposte a tutto per lottare per loro.

Gallant è una storia d’amore, perdita e sacrificio, una storia di persone che lottano per appartenere a qualcuno, a qualcosa e alla forza che bisogna possedere nel resistere non solo alle “ombre” esterne, ma anche a quelle interne e ai pensieri negativi e insidiosi. Ho adorato il messaggio che trasmette questo libro, un messaggio di forza e speranza, di continuare a combattere contro ogni tipo di oscurità, che sia reale o che sia nelle nostre menti.

Passate dagli altri blog! Ecco il calendario!

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Foundryside di Robert Jackson Bennett-Review party

Salve e benvenut3 alla mia tappa del review party dedicato a Foundryside di Robert Jackson Bennett. Un grazie enorme a Valeria per aver organizzato l’evento e avermi fatto conoscere questa splendida trilogia, di cui Foundryside è il primo volume, e alla casa editrice per la copia in anteprima, che non ha influenzato in alcun modo le mie opinioni.

Collana: Fantastica
ISBN: 9788804740940
600 pagine
Prezzo: € 19,00
Cartaceo In vendita dal 4 ottobre 2022

ANCIA GRADO È UNA LADRA, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata.
Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l’arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l’hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi.
Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c’è nessuno che possa fermarli.
Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

Prima di iniziare la mia recensione, vorrei cogliere l’occasione per dire che Foundryside è uno dei migliori libri che abbia letto quest’anno. All’inizio, nonostante fossi abituata a letture lunghe, ero un po’ intimorita dalle 600 pagine, ma vi posso garantire quanto questo libro sia straordinariamente interessante e ti catturi subito.

Sancia Grado è una ladra eccellente e protagonista della storia. Vive a Tevanne, un luogo che rimanda moltissimo alla Venezia dell’epoca vittoriana, dove a farla da padrone sono quattro compagnie mercantili, che dividono nettamente la società in ricchi e poveri. Sancia fa parte della zona di Foundryside, vivendo di lavoretti, piccoli furtarelli, finché non viene assunta per rubare un oggetto che si rivelerà importantissimo non solo per il suo futuro, ma per tutti. Il manufatto rubato, infatti, se decifrato, potrebbe essere in grado di, letteralmente, riscrivere tutto il mondo come Sancia lo conosce. Nemici la vogliono morta e per sopravvivere e proteggere se stessa e il manufatto, Sancia sarà costretta ad allearsi con personaggi improbabili, imparare a usare tale manufatto e diventare qualcosa di completamente diverso da ciò che era.

Una ladra che ruba un oggetto potente e si ritrova nei guai. Potrebbe essere una trama già sentita, letta e conosciuta, ma questo libro è eccezionale e Robert Jackson Bennett è stato in grado di costruire un mondo intrigante e assolutamente accattivante. A farla da padrona è l’ambientazione e la tecnologia magica, le istoriazioni. Come scritto in precedenza, vagamente ispirata alle città come Venezia, Genova e le città marinare, con i loro canali e gilde mercantili, Tevanne è un luogo spietatamente capitalista, che è stato in grado di sfruttare questa tecnologia. Cosa sono le istoriazioni? L’arte di usare simboli per convincere oggetti comuni ad essere senzienti, piegando la loro iniziale realtà in qualcos’altro. Lanterne convinte di essere piene di gas e quindi volanti, ruote in grado di dirigere carrozze verso destinazioni ben precise, muri in grado di mantenersi solidi, porte che non si aprono a meno che non si possegga una chiave con simboli precisi e così via. A differenziare ricchi e poveri e l’immensa disparità, le costanti lotte per superarsi tra le varie case mercantili, sono proprio queste invenzioni. Sancia, suo malgrado, lottando per sopravvivere giorno per giorno, si ritrova in possesso di un manufatto in grado di manipolare la realtà in un modo ancora più avanzato rispetto alle comuni istoriazioni.

Se l’ambientazione, la tecnologia magica delle istoriazioni, sono incredibili e intriganti, la caratterizzazione dei personaggi non è affatto da meno. Giovane protagonista, testarda, chiusa e poco incline a fidarsi degli sconosciuti (a ben ragione), Sancia è un personaggio incredibilmente sfaccettato, dal suo passato colmo di traumi, al duro presente e alla difficoltà di sopravvivere giorno per giorno in una città ostile e che dove la giustizia appare non esistere affatto, la giovane compie un gigantesco percorso di auto-affermazione, di accettazione di se stessa, crescita e cambiamento che stravolgerà la sua intera esistenza. Finalmente rendendosi conto di non essere qualcosa che non è, bensì qualcuno, una persona con una dignità da rispettare e proteggere. Parlando dei suoi nuovi alleati, tra cui il capitano Gregor Dandolo, Berenice, Orso, oltre che ai suoi colleghi Giovanni e Claudia, ogni personaggio compirà un percorso di cambiamento, accettazione, apprendendo cose lungo tale percorso che cambieranno le loro idee sul mondo che li circonda e sui poteri che esso possiede.

Ho amato leggere questo libro. Non solo l’ambientazione, le istoriazioni, sia le nuove che le antiche, il passato che si mescola tra mito e leggenda, presente e futuro, la caratterizzazione, questo libro è colmo di colpi di scena, furti, avventure, salvataggi all’ultimo minuto, bombe a mano, oggetti che sfidano la gravità, persone volanti e chi più ne ha più ne metta, in grado di trascinare il lettore in una storia mozzafiato e lasciarlo ancora più appassionato e ansioso per il libro successivo. Tra divinità, leggende, miti e tecnologia che rasenta la magia, Foundryside è appassionante fino all’ultima pagina e non posso che raccomandarlo a tutti quanti.