Pubblicato in: As Travars-Recensioni

Assedio e tempesta di Leigh Bardugo- Review Party

Salve a tutti, amanti della lettura e benvenuti alla mia tappa del review party dedicato a “Assedio e tempesta” di Leigh Bardugo, il secondo libro della trilogia Grishaverse. Un grandissimo grazie ad Ambra (paranormalbookslover) per aver organizzato questo evento ed avermi fatto partecipare e alla Mondadori per la copia digitale in anteprima. La mia opinione non è stata in alcun modo influenzata.

Genere: Narrativa Contemporanea

ISBN: 9788804728740

300 pagine

Prezzo: € 18,90

Cartaceo

In vendita dal 19 gennaio 2021

“Non sarà sempre così” dissi a me stessa. “Più tempo passerai da libera, più diventerà facile.” Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell’acciaio Grisha nella mano.

Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino.

L’Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d’Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka.

Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l’aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d’Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi.

Per riuscirci, però, l’Evocaluce dovrà scegliere tra l’esercizio del potere e l’amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l’imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l’Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.

“Assedio e tempesta” riprende poco dopo la fine turbolenta di “Tenebre e ossa”. Alina e Mal cercano disperatamente di nascondersi e di vivere liberamente, ma Alina è perseguitata dal senso di colpa e da incubi. La necessità di non usare il suo potere, per evitare di essere scoperti e riconsegnati all’Oscuro, ha grandi effetti sul suo corpo e sul suo umore. Alina è magra, debole e paranoica. La fuga dei due giovani viene, però, bruscamente interrotta dall’arrivo dell’Oscuro che, non solo è sopravvissuto, ma è anche in grado di evocare dal nulla dei mostri fatti d’oscurità, i nichevo’ya. Di nuovo prigioniera, di nuovo vittima delle minacce dell’Oscuro nei confronti di Mal, Alina si ritrova su una nave al comando del corsaro Sturmhond…nel quale troverà un misterioso e camaleontico nuovo alleato.

Alina sarà costretta a decidere chi dovrà essere e cosa fare, in modo da poter proteggere Ravka da un tiranno pericoloso e da un re incapace. Ciò la porterà a dolorosi conflitti interni, tra desiderio di una vita normale con Mal, idea ormai irraggiungibile, la possibile corruzione del potere e fin dove dovrebbe e potrebbe spingersi per distruggere l’Oscuro e fare la cosa giusta.

“Assedio e tempesta” è il “tipico” secondo libro che, pur introducendo nuovi personaggi ed elementi e pur assistendo allo sviluppo loro e della storia, non è ancora arrivato al punto finale. Un libro centrale, che prepara allo scontro finale e alla risoluzione dei conti.

Il secondo volume inizia con Alina e Mal cercano di avere una vita normale a Cofton, in Novyi Zem (lì, per chi ha letto la duologia di Sei di corvi e Il regno corrotto incontrano anche un personaggio molto amato, che fa una fugace apparizione)e, poco dopo, sono costretti a bordo di una baleniera nei mari del Nord, alla ricerca di qualcosa che non riveler. La maggior parte del libro, però, è ambientata a Os Alta, dove Alina e il lettore ritrovano molti personaggi del libro precedente, come Zoya e David, Marie, Nadia e Sergei e le politiche del Piccolo e Grande Palazzo all’opera, ma in un paese dove ormai la guerra non è più un ipotesi ed è minacciato da più fronti, guidato da un re debole e incapace.

Alina è un personaggio che è cresciuto moltissimo ed è, come sempre, tremendamente umano e realistico. Incapace di scappare al suo destino, la giovane abbraccia la consapevolezza di ciò che rappresenta e la volontà di prendere il potere a capo dei Grisha e guidarli e di non essere più né vittima né prigioniera di nessuno. Ciò comporterà, però, doversi piegare a sotterfugi, alleanze e rischiare di perdere ciò che ama per il potere e il desiderio di proteggere il suo paese.

Alina ha paura, si sente sopraffatta, è pienamente consapevole della distanza che c’è o si sta creando tra lei e Mal o tra lei e il resto dei Grisha. Dopo il tradimento di Genya e la realizzazione di chi fosse realmente l’Oscuro, la giovane è sempre più isolata, ma, al tempo stesso, determinata a non farsi sopraffare da niente e nessuno.

In “Assedio e tempesta” ci sono nuove scoperte, nuovi orrori e personaggi che vengono introdotti. Primo tra tutti e colui che ho amato di più è certamente il corsaro Sturmond, che non è altri che il principe Nikolai Lantsov, secondogenito del re di Ravka.

Brillante, sagace, sarcastico, inventore, corsaro, camaleonte, Nikolai è un personaggio che ho amato sin dall’inizio, sia in veste di corsaro, sia di principe che di alleato. Il suo rapporto con Alina è fatto di battute, flirt, calci negli stinchi, occhi roteati e risate. Nikolai è un personaggio sfaccettato e pieno di qualità e risorse. Testardo e affascinante, capace di leggere chi ha di fronte e cambiare atteggiamento per adattarsi a ogni tipo di situazione, è un principe amante del suo popolo e cosciente del fatto che, senza l’aiuto di Alina, l’Oscuro li distruggerà tutti. Impossibile non amare Nikolai e non ridere a crepapelle delle sue battute.

«E sono notoriamente immune alle storie tristi. Per cui, a meno che nel tuo racconto non figuri un cane parlante, non voglio ascoltarlo. C’è?»

«C’è cosa?»

«Il cane parlante.»

Come se non bastasse la presenza e l’influenza dell’Oscuro a prendersi gioco dei sentimenti di Alina, anche Nikolai, con il suo atteggiamento, con le sue battute e il suo spudorato flirtare, non fa altro che creare tensioni tra Alina e Mal, trasformando il triangolo amoroso (tanto odiato dalla sottoscritta) in un quadrato. Alina non solo deve sentire su di sé la pressione di un intero paese, che ha bisogno dell’Evocaluce, di un culto nato per venerarla e vederla come Santa (guidato all’Apparat che è sempre più fanatico e inquietante e che appare e scompare nel corso del libro), la necessità di guidare i Grisha e renderli pronti allo scontro, ma anche con problemi di cuore e di inadeguatezza.

Se devo essere onesta, Mal è un personaggio che non ho riesco proprio a mandare giù, perché mi da l’impressione di qualcuno che non vuole solo proteggere Alina (e lui vuole assolutamente proteggerla e tenerla al sicuro) quanto voglia anche “ingabbiarla”, insistendo affinché le cose tornino com’erano prima, senza rendersi conto di quanto ciò sia impossibile, delle pressioni su Alina e di ciò che lei sente di fare in quanto Evocaluce e responsabile dei Grisha e di Ravka. Detto ciò, contestualizzando la situazione, Mal è un adolescente che si ritrova, come tutti i personaggi del resto, a dover affrontare qualcosa cui non è minimamente preparato e ha paura di perdere la persona che ama.

Tralasciando triangoli e quadrati amorosi, ho amato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi. Non solo ho potuto ritrovare personaggi conosciuti in precedenza e vederli sotto un’altra luce, cogliendone maggiormente le sfaccettature e le complessità, come con Genya, Zoya e David, ma ho amato l’introduzione non solo di Nikolai (e spero fosse chiaro il mio amore per lui), ma anche dei gemelli Tolya e Tamar, con la loro fede, i loro poteri e la fiducia nei confronti di Nikolai e Alina.

Se nel libro precedente erano evidenti le differenze tra ricchi e poveri, tra i diversi ordini di Grisha, tra Primo e Secondo esercito, Alina è ben consapevole che è necessario essere uniti nello scontro con l’Oscuro e le differenze vengono meno marcate, incoraggiando la collaborazione e l’unione. Contrariamente al primo libro, l’Oscuro è meno presente fisicamente, ma la sua minaccia incombe su tutta Ravka, pesando su Alina, Nikolai e i Grisha e la necessità di proteggere il loro paese.

Nel corso della lettura ho più volte trattenuto il fiato, durante le molte fughe rocambolesche, le invenzioni di Nikolai, le costanti sorprese, seguendo Alina nelle sue scoperte, vedendola diventare sempre più responsabile per se stessa e gli altri, prepararsi allo scontro inevitabile e a ciò che esso comporterà per lei, i suoi cari e l’intero paese.

“Assedio e tempesta” è un degno seguito di “Tenebre e ossa”, all’interno del quale la posta in gioco è ancora più alta e dove potere e ambizione possono distruggere ogni cosa.

Se avete letto fin qui, vi ringrazio e vi invito a lasciare un commento o un mi piace.

Sotto troverete le altre tappe di questo straordinario review party!