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La repubblica dei ladri di Scott Lynch- Review party

Salve a tutti e benvenuti alla mia tappa del review party dedicato al tero libro della saga dei Bastardi Gentiluomini di Scott Lynch, La repubblica dei ladri! Ancora una volta ringrazio Ginevra e Juls per aver organizzato questo evento, alla signora Anna e alla Mondadori per avermi fornito una copia in anteprima da recensire. Questo non ha in alcun modo influito sulle mie opinioni.

Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un… clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo. Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale. Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.

Terzo volume della saga de I Bastardi Galantuomini, La repubblica dei ladri presenta un Locke morente dopo le disavventure del libro precedente e il veleno dell’Arconte di Tal Verrar. A nulla servono gli aiuti di Jean e dei vari doktori che provano a curarlo. Quando una maga di Karthain offre a Locke e Jean il suo aiuto in cambio della loro partecipazione al Gioco dei Cinque anni nella città, per vincere i seggi al consiglio per il suo partito, le Radici Profonde, i due sono costretti ad accettare. Soprattutto perché la parte avversaria, l’Iris Nero, ha ingaggiato nientepopodimeno che Sabetha, l’amore della vita di Locke, membro dei Bastardi Galantuomini e donna scomparsa dalle loro vite 5 anni fa.

In questo terzo volume la scena si sposta a Karthain, città tanto odiata ed evitata proprio perché sede dei Maghi dell’Alleanza, lo scontro con i quali, nei libri precedenti, ha fatto capire a Locke e Jean di doversi tenere alla larga, ma è proprio una Maga ad assumerli come pedine e per aver salva la vita e la possibilità, ancora una volta, di poter ricominciare da capo, Locke e Jean accettano. Inizia così un gioco senza precedenti, fatto di inganni, sotterfugi, seduzioni, travestimenti e mettendo a rischio sia cuori che vite. Finalmente Locke e Jean hanno qualcuno del loro calibro con cui scontrarsi. Sabetha ha imparato dal loro stesso maestro Catena, è cresciuta con loro, ha le stesse armi a disposizione, è brillante, furba e seducente e in un gioco dove tutto è concesso, anche rischiare di avere il cuore spezzato, Locke si ritrova sia determinato che fragile.

Conoscere, finalmente, la famosa Sabetha è stato incredibilmente interessante. Sabetha è sfacciata, testarda, intelligente e brillante, capace e pronta a rispondere colpo con colpo, scherzo con scherzo, inganno con inganno, usando tutte le armi a sua disposizione per vincere quella gara, pur, essendo, al pari di Locke, fragile nella questione sentimenti, poiché tra loro c’è un intenso passato e rapporto.

Se nei libri precedenti, soprattutto nel secondo, viene sottolineato e sviluppato il rapporto tra Locke e Jean, in questo Sabetha ha la precedenza. L’amore, l’ossessione, il passato di Locke torna nel suo presente, scombussolandogli piani e misteri, costringendolo a sperare e a riconnettersi con lei, mentre Jean ricopre il ruolo di amico preoccupato (sia per Locke che per Sabetha) e, come sempre, è colui che mantiene il sangue freddo e la voce della ragione sia nel presente che nell’interludio.

Ritornano, nell’interludio, i fratelli Calo e Galdo, il maestro Catena e il Forgialadri (anche se loro per poche scene), poiché la storia inizia quando Locke è bambino e incontra, nella dimora del Forgialadri e dopo da Catena, Sabetha e ne è folgorato. Nell’interludio veniamo finalmente a conoscenza dei loro rapporti, della loro educazione in comune, di come Locke fosse perdutamente cotto di lei sin dall’inizio e come questa relazione è cresciuta nel tempo. Molto curioso è parlare dell’estate in cui tutti loro furono costretti ad andare ad Espara per fare gli attori secondo le istruzioni di Catena e forgiare nuovamente i rapporti tra loro cinque. Lì, ovviamente, i cinque ragazzi si ritrovano a dover mentire per diventare attori, ricoprire nuovi ruoli per poter salvare la compagnia Moncraine che li ha assoldati, conoscere personaggi, incontrare amori e via discorrendo.

Una delle cose che mi è piaciuta di più, oltre a vederli crescere insieme e ritrovare Catena e le sue lezioni, è stata la presenza dell’opera La repubblica dei ladri, la celebre tragedia di Lucarno, che fornisce una tragedia nel libro, un libro nel libro e che pone Locke e Sabetha come Aurin e Amandine, come amanti anche sul palcoscenico. Se nel libro precedente il lettore si ritrovava faccia a faccia con termini nautici, avventure su navi e scialuppe, pirati e scorribande, nel terzo è il teatro che brilla. Sia nell’interludio, dove la trama de La repubblica dei ladri, s’intreccia con le vite dei nostri amati ladri, sia nel presente, dove Locke, Jean e Sabetha usano tutte le armi e travestimenti a loro disposizione in una battaglia senza esclusioni di colpi, lottando per adempiere ai loro contratti e poi liberarsi dell’influsso dei Maghi dell’Alleanza, che li stanno usando come pedine. Si scoprirà, ben presto, che i dubbi e le incertezze non saranno facili da dimenticare e ignorare.

La repubblica dei ladri è un libro che è pieno di colpi di scena. Sono presenti i Maghi dell’Alleanza, con le loro regole e istituzioni, il lettore viene a conoscenza di segreti e informazioni particolari, ritrova nemici che credeva sconfitti e che sembrano più pericolosi e impazziti che mai, segue Locke mentre riprende le forze e incontra il suo amore, Jean che affronta il proprio lutto e tra tradimenti, sotterfugi e menzogne, i due Bastardi Gentiluomini devono ancora una volta rischiare il tutto e per tutto per proteggersi a vicenda.

Quindi, che altro dire? Il terzo libro della saga è il più lungo, al momento, ma le sue oltre 700 pagine non stancano il lettore affamato di sotterfugi, travestimenti, teatro, amore e desiderio di libertà e giustizia.

Un libro che mi è piaciuto da morire, soprattutto per la presenza della brillante Sabetha e per il suo scontro, emotivo, psicologico e fisico, con Locke.

Ora non resta altro da dire a Scott Lynch di sbrigarsi a scrivere The thorn of Emberlain, perché, dopo questa fine, io ho bisogno di risposte!!!

Passate anche dalle mie colleghe per le loro recensioni in questi giorni!

https://libriilmiopassatopresentefuturo.blogspot.com/?m=1

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Autore:

What you should know about me is: I'm in love with books. I love diving in them, living my heroine's and heroes' adventure, discovering new worlds and characters. I've always loved reading and writing. The idea of creating is thrilling and scary at the same time. 'I'd rather die on an adventure than live standing still."

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