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I pirati dell’oceano rosso di Scott Lynch- Review party

Salve a tutti e benvenuti alla mia tappa del review party dedicato al secondo libro della saga dei Bastardi Gentiluomini di Scott Lynch, I pirati dell’oceano rosso! Ancora una volta ringrazio Ginevra e Juls per aver organizzato questo evento, alla signora Anna e alla Mondadori per avermi fornito una copia in anteprima da recensire. Questo non ha in alcun modo influito sulle mie opinioni.

Non hanno più denaro, hanno perduto i loro amici e rischiato di morire, ma i Bastardi Galantuomini non sono sconfitti, sono anzi più uniti che mai. Così Jean Tannen e Locke Lamora, fuggiti dall’amata Camorr, vanno là dove li porta l’irresistibile richiamo del denaro e cioè nella città di Tal Verrar, al centro della quale sorge la più grande casa da gioco dello Stato. Leggenda vuole che ci abbiano provato in molti, a entrare nel suo caveau, e che nessuno ne sia mai uscito vivo. Ma proprio quando Locke e Jean si apprestano a sfatare la leggenda, un sinistro personaggio appare e li recluta come spie per assicurare alla giustizia i pirati del famigerato Zamira Drakasha. Davvero un incarico ideale per quei due, che non distinguono la poppa dalla prua e si trovano sbalzati in mezzo ad abbordaggi e a duelli a fil di spada nonché costretti a trasformarsi in lupi di mare.

I pirati dell’oceano rosso inizia in maniera molto particolare. Sono trascorsi due anni dagli eventi del libro precedente e nel prologo immediatamente troviamo Locke e Jean minacciati da due uomini, con una nave che brucia alle loro spalle e balestre puntate contro. Fin qui nulla di nuovo, Locke e Jean sono in grado di sopravvivere a situazioni ben più spinose, senonché dopo neanche due pagine, c’è un colpo di scena enorme, che spiazza il lettore e che viene lasciato in sospeso perché l’autore decide di tornare indietro nel tempo e raccontare come si è arrivati a quel punto.

Il lettore si ritrova subito sconvolto e pieno di domande, mentre la storia lo conduce a Tal Verrar dove, come due astuti James Bond, Locke and Je…ops, Leocanto e Jerome, sono alle prese con l’ennesimo complesso colpo: entrare nel caveau del potente e ricco Requin, salendo piano dopo piano nella sua intrigante casa da gioco fino ad attirare la sua attenzione e fingere di prestarsi al suo servizio per sventare eventuali truffe future.

I piani di Locke e Jean, che non desiderano altro che mettere a segno un fruttuoso colpo, vengono, ovviamente, complicati dall’entrata in scena in un nuovo personaggio, l’Arconte Stragos, intenzionato a usarli per scatenare una guerra civile a proprio vantaggio. Avvelenati e ricattati, Locke e Jean saranno costretti a fingere di essere dei pirati, pena la loro stessa vita e seguire le istruzioni dell’uomo. Naturalmente, però, loro non sanno nulla di cosa significhi andare per mare, non sanno distinguere la poppa dalla prua e la loro situazione viene complicata dall’arrivo di veri pirati: la ciurma dell’Orchidea Velenosa e del suo capitano, Zamira Drakasha.

Tra ammutinamenti, animali marini pericolosi, gattini, ricatti, veleni, colpi di scena e tentativi (piuttosto divertenti, ma inutili) di diventare esperti marinai e capitani in pochissimo tempo, Locke e Jean si ritrovano in una complessissima trama, fatta di doppi e tripli giochi, sotterfugi, menzogne, piani e contropiani e dovranno fare di tutto per riuscire ad uscire vivi anche da questa spericolata avventura.

Mi è piaciuto molto leggere I pirati dell’oceano rosso e ho notato che, come nel primo libro io sia stata travolta dalla storia di Camorr, la sua mitologia, i diversi termini per mesi, giorni, ore e via discorrendo, qui il discorso nautico, le spiegazioni su come solcare i mari, i nomi degli oggetti presenti, i venti etc mi hanno un po’ spiazzata, lasciandomi del tutto ignorante quasi quanto Locke e Jean. Vederli alle prese con una nave, costretti e ricattati a seguire gli ordini dell’Arconte è stato bizzarro, perché vederli succubi di qualcuno è stata una spiacevole sorpresa, ma, come abbiamo visto nel libro precedente, loro non sono affatto i tipi che subiscono senza ribellarsi e fare piani su piani per uscire da spinose situazioni. Il modo che hanno per sfruttare ogni situazione in cui si ritrovano, con il loro intelletto e forza bruta, è semplicemente geniale.

Dopo aver perso ogni cosa, se non l’un l’altro, è palese quanto sia Jean che Locke siano feriti e scossi e anche il loro rapporto è diverso, rapporto che viene esplorato ed approfondito meglio ne I pirati dell’oceano rosso. Troviamo un Locke depresso e alcolizzato in alcune importanti scene, scosso dalla morte dei fratelli e da ciò che ha subito per mano del Re Grigio, mentre Jean lotta per rimettere in piedi entrambi, spingendolo, rimproverandolo, scuotendolo e aiutandolo a non cedere e mollare. Vediamo litigi e incomprensioni, battibecchi e gelosie, mentre la loro relazione s’evolve e cambia nel corso del libro, subendo scossoni, ma restando impenetrabile e forte.

Come nel libro precedente, Locke e Jean giocano e ingannano con travestimenti, varie identità, conducendo il lettore nei loro piani e nei tasselli che completeranno il puzzle alla fine, esplorando Tal Verrar, i mari insieme a Zamira e la sua truppa, imparando nuove cose l’uno sull’altro, incontrando persino l’amore e la possibilità di una nuova vita.

Intrigante la presenza della ciurma dell’Orchidea Velenosa, che presenta molteplici personaggi femminili che ho molto apprezzato, come il suo capitano, Zamira Drakasha e Ezri Delmastro, il tenente del vascello e la sapiente Treganne, che mi ha fatto morire dal ridere con le sue lamentele sui rumori e il modo brusco che ha nei confronti di tutti. Il rapporto tra Zamira ed Ezri è davvero molto bello e complesso e ho amato vedere due donne forti, testarde e coraggiose rappresentate nel libro.

In particolar modo mi è piaciuta moltissimo la figura di Zamira, piratessa, madre, donna piena di risorse e intelletto che, nel corso del libro, viene messa a conoscenza, insieme ad Ezri, dei complessi piani e ricatti di Locke e Jean. Un personaggio brillante e divertente, intelligente e testardo e ho adorato le scene che ha con Locke, Jean e Ezri e il modo in cui interagiscono.

Ho adorato la ciurma, piena di personaggi complessi e interessanti, volgari e schietti, sfacciati e divertenti nelle loro scorribande, nel profondo legame che avevano creato tra loro. Tra superstizioni, gatti, fiducia, innamoramenti, relazioni e scorribande, ho amato viaggiare in mare insieme a loro. Leggerei libri sulle avventure dell’Orchidea Velenosa e della sua truppa, sarebbe davvero molto interessante!

Ci sono molte figure che danno a Locke e Jean pane per i loro denti, avversari interessanti e complessi, sotterfugi e doppi giochi, politici e non, come Requin e il suo braccio destro e compagna Selendri, l’Arconte stesso e quindi i due protagonisti devono stare estremamente accorti, soprattutto quando a questi pericoli se ne aggiunge uno che li ha seguiti da Camorr, ma non dirò altro per non spoilerare. Locke e Jean devono costantemente essere sull’attenti, proteggersi a vicenda e trovare il modo per uscire dalle situazioni in cui si sono, o li hanno, cacciati.

Complessivamente ho molto apprezzato il secondo volume di questa saga e il modo in cui la storia oscilla tra passato e presente, tramite anticipazioni e flashbacks, mare e terra, inganni sulle navi e inganni nei casinò, travestimenti e menzogne di ogni genere. L’ho trovato lento in alcuni punti e la terminologia nautica mi ha un po’ confusa, ma è un ottimo libro e lo consiglio vivamente a tutti. Lo stile dell’autore è, come sempre, molto coinvolgente e la trama è fitta di colpi di scena, sorprese, assassini, fughe rocambolesche, insulti e imprecazioni, travestimenti e inganni.

Mi è inoltre piaciuta l’aggiunta di un po’ di romanticismo nella storia e la presenza di personaggi femminili forti, della cui assenza avevo fatto notare nel libro precedente. O vedere Locke spiazzato in situazioni complesse, alle prese con navi e terminologia complessa, gattini che l’hanno preso in simpatia e arrembaggi.

In particolar modo, tra sotterfugi e piani, ho amato come l’autore abbia trattato di argomenti delicati come lo stress post traumatico, rappresentando, in maniera molto realistica, a mio parere, la reazione di chi ha perso tutto e che inizia a dubitare di se stesso e la forza che occorre e l’aiuto dei propri cari per uscirne e tornare ad essere se stessi. Jean occupa una parte maggiore in questo libro e il lettore lo conosce meglio e non solo in relazione a Locke e ai loro piani.

Adoro l’amicizia che c’è tra Jean e Locke e il modo in cui si sostengono, proteggono, aiutando e supportano a vicenda. Ci sono alti e bassi, dubbi e battibecchi, gelosie e incertezze in una relazione assolutamente realistica. La storia è davvero intrigante e consiglio questo libro a tutti coloro che amano avere a che fare con cervelli brillanti e piani complessi, pirati e superstizioni, amicizia e amore.

Onestamente dopo il finale di questo libro devo assolutamente fiondarmi a leggere l’altro!

Passate anche dalle mie colleghe per le loro recensioni in questi giorni!

https://libriilmiopassatopresentefuturo.blogspot.com/?m=1

https://sylexlibris.wordpress.com/

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Autore:

What you should know about me is: I'm in love with books. I love diving in them, living my heroine's and heroes' adventure, discovering new worlds and characters. I've always loved reading and writing. The idea of creating is thrilling and scary at the same time. 'I'd rather die on an adventure than live standing still."

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